Seduta Pubblica n. 041 - Martedì 19 Aprile 2016 - Seduta pomeridiana

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41/P
SEDUTA PUBBLICA pomeridiana
Martedì, 19 aprile 2016
(Palazzo Panciatichi – Firenze)

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE EUGENIO GIANI
DELLA VICEPRESIDENTE LUCIA DE ROBERTIS
E DEL VICEPRESIDENTE MARCO STELLA

La seduta inizia alle ore 15:42

Presidenza del Presidente Eugenio Giani

PRESIDENTE: Mi sembra di cogliere che il numero legale è garantito, possiamo iniziare ascoltando l’inno nazionale.

(Il sistema di filodiffusione interno trasmette le note dell’inno nazionale)

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO: Congedi Leggi regionali nn. 26, 27, promulgate Mozioni nn. 91, 137, 280, pervenute note di attuazione Affari assegnati alle commissioni

PRESIDENTE: Comunico che non parteciperanno alla seduta odierna il Presidente della Giunta Rossi ed il consigliere Vescovi. Sono state distribuite le comunicazioni d’interesse dei consiglieri inerenti la promulgazione di leggi regionali, le note di attuazione di mozioni e gli affari assegnati alle commissioni.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO: Ricordo dei cavatori Federico Benedetti e Roberto Ricci morti sul lavoro

PRESIDENTE: E adesso, preliminarmente ad ogni discussione, vorrei che il Consiglio Regionale si lasciasse coinvolgere in un pensiero che è quello verso Federico Benedetti e Roberto Ricci Antonioli. Ieri la cerimonia funebre nel Duomo di Massa i due cavatori che sono rimasti uccisi nel tragico incidente sul lavoro. Voglio ringraziare peraltro il consigliere Bugliani, che ha rappresentato il Consiglio Regionale ieri, direi che verso questa tragedia, ecco appunto Bugliani che ieri ha rappresentato il Con siglio nel Duomo di Massa e vorrei che questa tragedia fosse ricordata però anche qui, nella sala solenne del Consiglio Regionale, perché quello che è accaduto è qualcosa che ci coinvolge e che coinvolge tutti i cittadini della Toscana. Un minuto di silenzio per Antonioli e Benedetti.

(L’Aula osserva un minuto di silenzio)

PRESIDENTE: Le condoglianze ai loro congiunti, alle loro famiglie che ieri tristemente hanno espresso il loro dolore e a tutti i cittadini e ai colleghi di Federico Benedetti e Roberto Ricci Antonioli.

Ordine dei lavori

PRESIDENTE: Primo punto all’ordine del giorno sarà quello della Moby Prince, attraverso la mozione, che sarà il primo atto che discuteremo anche preliminarmente alle leggi. Volevo però chiedere se vi sono modifiche all’ordine del giorno chieste o segnalate dopo la conferenza di programmazione consiliare. Non vedo iscritti, quindi conserveremo quell’ordine del giorno, la parola al consigliere Donzelli.

DONZELLI: La ringrazio, Presidente, per avermi concesso la parola. Io sono a chiedere alla Giunta di venire, se è possibile, a riferirci qualcosa sulle proprie partecipate all’interno, le proprie partecipazioni all’interno di organismi, cooperative e consorzi ex ETSAF. In poche parole, è emerso in queste ore, quindi non siamo stati nelle condizioni di presentare un’interrogazione, perché non c’era stata nel frattempo la conferenza di programmazione, è emerso che nelle partecipazioni a organismi, cooperative e consorzi di questi ex ETSAF, cioè Ente Toscano Sviluppo Agricolo e Forestale, tra le partecipazioni c’è Agriambiente Mugello, società cooperativa agricola per 15.000 euro e, andando a vedere nei dettagli in quello che è l’ultimo rendiconto delle partecipate, l’ultimo rapporto, quello del 2015, la partecipazione della Regione Toscana, è disponibile sul sito internet, andando a vedere Agriambiente Mugello nei dettagli, troviamo che partecipa alla cooperativa Il Forteto. Quindi la Regione Toscana è a tutti gli effetti socia del Forteto tramite Agriambiente Mugello. Diventa quindi indispensabile avere un chiarimento da questo punto di vista, a parte la Giunta, probabilmente non ne era a conoscenza, probabilmente non lo reputa importante, non lo so, ma credo che nel momento in cui è in corso una commissione d’inchiesta e il Presidente della Regione è venuto a riferire nella commissione inchiesta e non ha detto una parola di questo, nel momento in cui la Regione si è costituita parte civile, credo che questa vicenda sia quantomeno insostenibile, sia indecente, indecorosa e sia necessario superarla in tempi brevissimi. Ho letto delle dichiarazioni del Presidente della commissione d’inchiesta, consigliere Bambagioni, che su questa vicenda ha detto che è più o meno ininfluente, si parla di un residuo. Io credo che Bambagioni sia stato più o meno portato a prendere queste posizioni da, non lo so, da motivi di partito, non so quale motivo.
Mi auguro che la risposta di Bambagioni non voglia dire che ne era a conoscenza Bambagioni di tutto questo e che per lui non ha importanza, perché se il Presidente della commissione fosse stato a conoscenza e avesse omesso di raccontare alla commissione la partecipazione della Regione Toscana sarebbe gravissimo, quindi io credo che nonostante la preparazione della risposta di ieri del Presidente Bambagioni non ne fosse a conoscenza, se ne fosse stato a conoscenza sarebbe stato veramente umiliante per la commissione, la commissione sarebbe a quel punto carta straccia. Ma credo che Bambagioni l’abbia scoperto anche lui ieri, quindi credo che sia necessario per il Consiglio sapere cosa è successo e ovviamente anche se era un refuso, una cialtronata, una disattenzione, rimediare immediatamente, perché pensare che la Regione sia più o meno consapevolmente parte della società cooperativa Il Forteto, società che ricordo ha sfruttato i lavoratori, ha portato i minorenni in condizioni di lavoro disagiate, continua a pagare lo stipendio alle persone condannate senza che lavorino, continua a pagare il vitto e l’alloggio gratuitamente alle persone condannate per gli abusi incredibili del Forteto, credo che far finta di nulla sia insostenibile, a prescindere da quanto siano pesanti queste quote. Anche fosse un centesimo la Regione Toscana non lo può sostenere, perché è un centesimo di immoralità, è un centesimo di insostenibilità, è un centesimo che mina la credibilità dell’ente nel percorso che stiamo facendo.
Visto anche alcune posizioni che sono emerse, credo che sia necessario da parte della Giunta un chiarimento immediato. La Giunta può venire a dire lo sapevamo e noi vogliamo mantenere la partecipazione del Forteto, legittimo e ne discuteremo e l’approfondiremo; oppure non lo sapevamo, è un residuo, come dice Bambagioni, e usciremo immediatamente, legittimo, bene, che grazie alle opposizioni e a Donzelli è emerso questo, oppure può venire a dire è un residuo ma lo manteniamo. Comunque, visto che si parla di residui, se la Giunta ha un residuo di credibilità ancora deve venire immediatamente a darci una risposta.

PRESIDENTE: Grazie. La parola al consigliere Paolo Bambagioni.

BAMBAGIONI: Innanzitutto dico al consigliere Donzelli che nessuno mi ha chiesto di fare precisazioni o mi ha coinvolto in una dichiarazione che mi è giunta molto spontanea, però non vorrei qui aprire il dialogo, perché noi abbiamo una mozione d’indirizzo approvata all’unanimità da questo Consiglio, che dice la questione del Forteto finché c’è la commissione aperta la si vede all’interno della commissione, quindi io ritengo al di là delle tue richieste che puoi fare alla Giunta, eccetera, di non coinvolgere in Consiglio questa discussione, personalmente la ritengo una sciocchezza grande, grande, grande e basta che ci sia vicino a te qualcuno che si intende di diritto societario, penso lì davanti a te c’è una persona che se ne intende, non è che sia una proprietà transitiva, cioè siccome la Regione ha 30.000 euro di quota all’interno della società che ha un milione e mezzo di capitale, quindi è una partecipazione pressoché insignificante e questa società partecipata dalla Regione ha a sua volta 300 euro di partecipazione nel capitale del Forteto, quindi un’altra partecipazione altrettanto insignificante, non è che per questo la Regione automaticamente è socia del Forteto, come stai dicendo te. Però, come appunto ho detto all’inizio, ritengo che ci sono i luoghi che questo Consiglio ha delegato ad approfondire questa cosa. Noi tra l’altro, lo do come informazione al Consiglio, ci stiamo approntando a predisporre la relazione finale per i tempi previsti, cioè fine maggio i primi di giugno, dopodiché il Consiglio potrà, su tutte le materie relative al Forteto e ad altro, ovviamente nella sua legittimità tornare a discuterne.

PRESIDENTE: Bene, allora si vota la proposta per una comunicazione della Giunta presentata da Donzelli. Chi è favorevole? Chi è contrario?

- Il Consiglio non approva -

PRESIDENTE: L’ordine del giorno rimane invariato. La prima delle questioni è una questione che ha un forte significato simbolico, ringrazio i consiglieri regionali.
No, non abbiamo iniziato, quindi è un atto di cortesia che il consigliere Mugnai possa integrare, a lei la parola.

MUGNAI: Aspettavo diligentemente la fine del dibattito, perché avevo capito che ancora sull’ordine dei lavori si potesse intervenire. Chiedo una cortesia all’aula, anche perché credo di aver registrato un parere abbastanza diffuso favorevole su un atto, per ragioni mie tutte personali non sono in grado di garantire la presenza sistematica, ci sarò ma insomma fuori dentro, tra oggi e domani, se è possibile fare subito dopo la mozione, che ha un valore simbolico ben più alto sulla Moby Prince, l’esame e la discussione, che, ripeto, stante il fatto che credo ci sia un’unanimità di vedute e quindi non credo che sia una discussione particolarmente lunga, sulla mozione 246, che sarebbe la prima mozione nell’ordine dei lavori, ma se la si può anticipare ad inizio seduta. Grazie.

PRESIDENTE: Per me va bene. Il gruppo PD? Va bene, quindi votiamo l’ordine del giorno con l’inversione richiesta

- Il Consiglio approva -

Mozione dei consiglieri Gazzetti, Marras, Monni, Ciolini, Anselmi, Sostegni, Niccolai, Pieroni, Meucci, De Robertis, Nardini, Capirossi, Bezzini, Baccelli, Mazzeo, Fattori, Donzelli, Montemagni, Alberti, Salvini, in merito all'adesione del Consiglio Regionale alla campagna #Iosono141 ed alle attività di sensibilizzazione sul disastro del traghetto Moby Prince avvenuto il 10 aprile 1991 (Mozione n. 315)

PRESIDENTE: E’ qui presente Loris Rispoli, il Presidente del comitato “Io sono 141”, è un invito che gli abbiamo fatto anche alla luce del fatto che nella conferenza di programmazione dei lavori il Gruppo PD aveva proposto la mozione, ma all’unanimità, quindi a una volontà collettiva del Consiglio, affrontiamo questa mozione. A seguito di un momento, che è stato un momento assai toccante, io ho rappresentato anche il Presidente Rossi, vi posso assicurare che domenica 10 aprile, venticinquesimo anniversario della Moby Prince, erano presenti in Consiglio comunale a Livorno i gonfaloni di mezza Italia direi, perché ho visto gonfaloni di almeno cinque regioni, di tante città italiane, i gonfaloni delle più significativamente realtà toscane. Era presente per quanto riguarda la Giunta l’assessore Grieco, che ringrazio, erano presenti molti consiglieri regionali, Francesco Gazzetti, Giannarelli, Cantone, Bianchi, Quartini. Parole molto sentite da parte del sindaco Nogarin, che io ho condiviso, ha parlato veramente con lo spirito con cui tutti noi potremmo parlare, per un momento che è stato un momento assai toccante. Io non esito a dirvi che poche volte come in quell’occasione ho sentito un pathos, una commozione, un accapponarsi la pelle negli interventi che si sono succeduti per quello che è stato il ricordo di quanto il 10 aprile del 1991 avvenne nella rada di Livorno, con la triste sorte per 140 dei 141 passeggeri del traghetto Moby Prince. Un traghetto da cui si salvò solo il mozzo Bertrand, che ebbe diciamo così in quel momento la tempestività di lasciarsi andare fuori dal traghetto di fronte ai primi soccorritori che arrivavano, tenendosi sempre distante dal calore che stava caratterizzando il rogo, che entrando in contatto con la petroliera dell’Agip Petroli, dell’Agip Abruzzo il Moby Prince viveva. Una vicenda che ha ancora tanti lati oscuri, a cui non hanno dato ragione le vicende che si sono susseguite nelle aule di giustizia. Sentenza di primo grado, sentenza di secondo, sostanzialmente sono andati tutti o quasi assolti, per una tragedia di una gravità inaudita, che da venticinque anni lascia nello sconforto, nel dolore, nelle conseguenze inenarrabili 140 famiglie. Sessantasei erano gli omini di equipaggio, il resto erano passeggeri. Sottovalutata fin dall’inizio, io ricordo che il più noto quotidiano toscano il giorno dopo titolò con il fatto che una bettolina si era andata a scontrare con la petroliera dell’Agip Abruzzo.
Altro che bettolina, si trattava di servizio di linea che da Livorno stava andando in Sardegna e sempre più, al di là di quello che è avvenuto purtroppo tristemente nelle aule giudiziarie, sono emerse anche con video di fotoamatori, anche con testimonianze che in modo diretto o indiretto ce lo hanno fatto capire, che per ore e ore i 140 passeggeri della Moby Prince si sono trovati in una situazione drammatica di morte, che molto probabilmente è stata lenta senza che i soccorsi intervenissero. Quindi i lati oscuri su come concepire la vicenda, l’Agip Abruzzo che richiamò il suo SOS concentrando tutti i soccorsi lì, perché l’altra era una semplice bettolina, il fatto che per ore e ore non ci si rese conto fino in fondo della situazione. Si è voluto in modo, così; a livello di buonsenso, dico ingiusto se non vigliacco, magari assegnare responsabilità a chi guidava la Moby Prince, dicendo che c’era la semifinale di coppa di Champions League o cose del genere, quando in realtà probabilmente si trattava di un’avaria, dico probabilmente, si trattava di un’avaria a cui il personale non poteva far fronte e il fatto che l’armatore non sia mai stato coinvolto e visionato fino in fondo per quello che potevano essere le sue responsabilità è un fatto che lascia molto perplessi, per usare un eufemismo. Finalmente anche per quel piccolo che abbiamo potuto fare, anche per la pagliuzza che abbiamo potuto mettere, anche noi come Consiglio Regionale, vi ricordate, affrontammo con una mozione, eravamo appena insediati, noi ci siamo insediati il 25 di giugno, uno dei primi atti è stata una commissione che chiedeva una commissione parlamentare d’inchiesta, effettivamente nel luglio scorso fu insediata una commissione a livello parlamentare.
Devo dire che il Presidente della commissione parlamentare, della commissione investita dal Senato, anche grazie all’intervento del Presidente Grasso, sta lavorando e sta lavorando bene, come negli interventi che si sono susseguiti dei vari rappresentanti dei comitati delle vittime è emerso. Anzi io al Presidente ho voluto far presente come sarebbe gradito se in una data da definire potesse venire qua anche relazionarci, essere partecipe di un Consiglio Regionale che riprenda un po’ lo spirito del Consiglio comunale per come si è proposto a Livorno domenica 10 aprile. Io ritengo che già le parole spese a Livorno da parte del Presidente della commissione d’inchiesta siano parole molto significative, già da quelle parole si possa cogliere che questa volta si fa sul serio e da parte della commissione parlamentare sarà possibile anche sollecitare l’attenzione su aspetti che invece il procedimento che si è sviluppato in primo e in secondo grado non ha messo in giusta evidenza. Il senso di giustizia che reclama la vicenda Moby Prince è un senso di giustizia che coinvolge tutti i 3.700.000 cittadini toscani, perché è avvenuto nel nostro porto più significativo, è avvenuto a pochi chilometri da riva, è avvenuto in una notte alle 22:03 di venticinque anni fa e quella notte non può, come oggi, essere ancora al centro di ambiguità, di un’interpretazione non chiara delle vicende che si sono susseguite, di un lassismo anche nel seguire la strada che porta alla verità e alla giustizia, come oggettivamente è accaduto. Quindi io mi sento, perché poi ho visto attraverso la partecipazione dei consiglieri regionali che erano presenti a Livorno, attraverso quello che è stato detto, che su questa vicenda tutti noi la pensiamo nello stesso modo. Questo Consiglio Regionale ha ferme posizioni di ricerca di contributo della massima istituzione regionale a contribuire alla verità e alla giustizia, affidandoci, come abbiamo fatto nella mozione che approvammo e che portò dopo pochi giorni al varo della commissione parlamentare in Senato d’inchiesta, siamo senza guardare in faccia nessuno e cercare responsabilità e offrire una risposta alle 140 famiglie delle vittime della Moby Prince. Ognuno di noi si sente quel centoquarantunesimo, ovvero quella centoquarantunesima vittima che nelle magliette che Loris Rispoli sta mostrando in pubblico vuole che in un paese come questo, animato dai valori di libertà, democrazia, giustizia civile, vengono fuori i colpevoli, responsabilità e il senso che abbiamo messo tutto l’impegno perché quello che è accaduto non debba più accadere. È con questo spirito che io vorrei che si aprisse la discussione su quella mozione che è stata presentata e comunque ringrazio Rispoli e i familiari delle vittime per la loro opera, che con molta sobrietà, con molta semplicità, con accorata volontà di dialogo stanno perseguendo da venticinque anni e che merita una risposta altrettanto puntuale e forte da parte delle istituzioni. La parola al consigliere Enrico Cantone.

CANTONE: Grazie Presidente. Grazie per il suo profondo discorso. Ringrazio Loris Rispoli come rappresentante il comitato “Io sono 141”. La nostra dichiarazione come gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle è quella appunto prima di tutto di voto e poi di presentazione dell’emendamento. Il voto è sicuro, è sicuramente favorevole alla mozione in discussione. L’emendamento lo riteniamo necessario, in quanto, come lei Presidente ha riferito, abbiamo al lavoro una commissione che è stata aspettata per troppo tempo. Lei stesso ha ricordato che domenica 10 aprile a Livorno abbiamo ricordato, commemorato il venticinquesimo anniversario e lei stesso ha notato, come abbiamo notato tutti, una nuova sensazione, un nuovo sentimento che era presente in tutti noi, quello che forse finalmente siamo arrivati a scoprire la verità.
Questo era un sentimento che si è mischiato con la commozione che è stata portata lì e che ha anche ulteriormente aumentato il pathos della presenza di un’altra testimonianza di un’altra strage, che è quella di Viareggio, che qui vorrei ricordare una volta ancora. Ma è necessario ritornare a parlare di questa commissione, di questa commissione parlamentare. Non vogliamo stare a parlare o a cercare, lungi da noi la benché minima ricerca del proprietario dell’idea o altro, ma è stata voluta con forza ed è lì che sta lavorando. Sta portando già i primi risultati e stanno lavorando molto bene Noi vorremmo, con il nostro emendamento, che questa commissione non abbia la benché minima possibilità di doversi fermare per nessun motivo nel loro lavoro. Dobbiamo rendere questa commissione la più efficace, la più possibilmente fluida nell’opera delle commissioni che finora hanno operato al governo e pertanto la nostra mozione tende ad inserire in questa che è la richiesta da parte del gruppo di maggioranza che la stessa diventi bicamerale, per un semplice motivo, ma che è basilare. Facendo questo, qualsiasi possibilità possa avvenire, anche se questo non ce lo auguriamo o chi se lo vuole augurare questo non ci interessa, dovesse venire a mancare la legalità del nuovo governo, dovremmo andare a nuove elezioni, così come questa commissione attuale viene tolta, non ha nessuna possibilità di continuare a lavorare. Chiedendo questa mozione, affinché ci possa essere il Consiglio Regionale che si rivolga al Governo e che in Parlamento possa essere questa commissione modificata in bicamerale, permetterà di essere operativa, di lavorare senza nessun’altra problematica, anche nel caso che questa situazione possa accadere.
Quindi è una blindatura, è una sicurezza in più che diamo a questa commissione. Da quello che ha detto lei, Presidente, ritengo che possa essere ulteriormente, come dire, supportata questa nostra richiesta. In alternativa, chiediamo che a questo punto, come sempre, per cercare di non lasciare questa strage nell’empasse che ha avuto fino a qualche tempo fa, ma che ultimamente sta ottenendo un ulteriore slancio, un’ulteriore innovazione nelle ricerche della verità, chiediamo che a questo punto sia istituita una commissione regionale. Qualora, appunto, non fosse possibile, spero che sia per motivi assolutamente fuori da ogni controllo, ma questo lo reputo una possibilità remotissima, ma qualora non fosse possibile avere al lavoro una commissione bicamerale, ripeto, che blindi questa certezza che ci sarà una ricerca continua, un lavoro continuo per la verità sulla strage del Moby Prince, che ci sia la possibilità anche di avere anche una commissione regionale che lavori su questo ambito. Ritengo che sia al di là di ogni minimo gesto che possa ricordare questa strage e vedere che ci sono persone che all’epoca potevano essere poco più che ragazzini, alcuni addirittura nemmeno ancora nati che si sentono così vicini anche al dolore dei familiari, alla forza con la quale i familiari stanno portando avanti questa battaglia affinché non venga dimenticata, riteniamo che questo sia il gesto più semplice, il gesto più vero che possiamo noi compiere da questo Consiglio. Grazie Presidente.

PRESIDENTE: Grazie a lei. Volevo peraltro ricordare, è una delle cose che volevo dire, che stamani è emerso come il nuovo monumento inaugurato domenica 10 aprile è stato imbrattato da persone inqualificabili.
Io ritengo, ne parlavo poc’anzi, che potremmo anche verificare qual è l’onere, il costo, potremmo essere anche noi come Regione a potere riparare a questo fatto di drammatica inciviltà che ha caratterizzato proprio il monumento che era stato inaugurato a ricordo quindici giorni orsono. La parola alla consigliera Elisa Montemagni.

MONTEMAGNI: Grazie Presidente.
Quando è successa questa tragedia, perché di tragedia si parla, io ero una bambina, io ero piccolissima. Si parla del 91 e io avevo appena quattro anni, cinque, però la tragedia è stata talmente grande che l’eco è giunto fino alla mia generazione. Le persone non hanno mai smesso di lottare per avere giustizia, i familiari e ne hanno tutto il diritto. Hanno tutto il diritto di arrivare ad una verità, perché 140 vite perse sono 140 famiglie a cui dobbiamo una spiegazione e dobbiamo un colpevole, perché se un colpevole c’è stato, il colpevole deve pagare e deve pagare aspramente. Noi condividiamo questa mozione, so che l’ha firmata il capogruppo Vescovi, ma parlando anche con i miei colleghi e come ho già chiesto anche a Francesco Gazzetti, gradiremo sottoscriverla tutti come gruppo della Lega Nord se è possibile. Inoltre quello che è successo al monumento inaugurato il 10 aprile, mi scuso per non esserci stata perché avevo altri impegni precedentemente presi, è vero, sì, se possiamo dare una mano a ripulirlo credo che sia una cosa quantomeno doverosa, ma sarebbe una cosa più doverosa ancora scoprire chi è il colpevole di quello scempio e metterlo a pulire il monumento, perché certe cose nel 2016 non si possono più vedere, perché quando si parla di queste disgrazie le persone dovrebbero solo chinare la testa, in rispetto di chi non c’è più e in rispetto delle famiglie che ancora soffrono per questo. Quindi sì eventualmente a ripulire il monumento, ma ripeto se andremo verso l’individuazione del colpevole, vorrei che noi tutti chiedessimo a queste persone di ripulirlo di mano loro, per rispetto a tutte le persone che non ci sono più. Quindi sì alla mozione a favore e aspetto l’intervento del collega Gazzetti, se è possibile la sottoscriviamo anche.

PRESIDENTE: Grazie Elisa. La parola al consigliere Francesco Gazzetti.

GAZZETTI: Grazie Presidente. Devo essere sincero, dopo le parole che lei ha pronunciato non avvertivo neanche la necessità di intervenire, perché lei come al solito ha parlato a nome di tutti noi e il suo intervento ha toccato tutti i temi più significativi e più importanti. Le cose che diceva adesso la consigliera Montemagni, che come sempre dimostra una straordinaria sensibilità, sono assolutamente ben accette e molto volentieri, tra le altre cose prima della seduta di oggi, ieri avevamo fatto anche un passaggio con i capigruppo ovviamente dell’aula per chiedere proprio anche questo atto, so che Tommaso Fattori ce l’ha anticipato poc’anzi, Mugnai e quindi spero anche gli altri, però questo è un dato, perché su questo elemento, su questa vicenda, così come su molte altre, credo che non ci si debba permettere di anteporre dinamiche di appartenenza o di schieramento. Siamo qui in presenza anche di persone, nella fattispecie Loris Rispoli che incarnano l’esigenza e l’istanza e la domanda, l’urlo, il grido di verità e giustizia e credo che questo atto che tutti noi auspichiamo, io ringrazio il capogruppo Marras e la vice Monni, perché su questo tema noi non abbiamo avuto nessun tipo di tentennamento, immediatamente abbiamo promosso questo atto, firmato da tutti i consiglieri di questo gruppo, perché noi ci vogliamo mettere al fianco dei familiari delle vittime, per dire noi siamo 141, per chiedere verità e giustizia e credo che tutto il Consiglio Regionale possa fare questo atto, perché i familiari delle vittime si sentano un pochino meno soli. E perché avviene oggi? Perché avviene in questo momento? Perché avviene in questo periodo? Perché la commissione promossa dall’inchiesta che è stata voluta grazie all’impegno e alla determinazione di molti senatori di appartenenze varie e trasversali sta riportando speranza. E dalle iniziative alle quali abbiamo partecipato in molti abbiamo avvertito la necessità di dire questa speranza va cullata, va coccolata e va fatta crescere e questo gesto vuol dire a quella commissione, al Presidente Lai, a quei commissari noi siamo con voi e ovviamente il Presidente Giani ha già parlato con il Presidente Lai e speriamo vivamente, è il contenuto della mozione, che ci possa essere dei passaggi proprio anche a Firenze per fare il punto della situazione sugli stati d’avanzamento del lavoro della commissione, ne abbiamo parlato anche con l’assessore Grieco e anche con Antonio Mazzeo, che era presente quel giorno a Livorno. Io credo che, lo devo dire con grande franchezza, e non è il momento né delle suddivisioni, né delle polemiche politiche, non credo che in questo momento serva portare l’attenzione sulla necessità di costituire una nuova commissione, perché ce ne abbiamo già una. E io guardo Loris e sappiamo quanto c’è costato, quanta fatica c’è voluta per arrivare a quella commissione e quindi abbiamo la necessità di tutelare il percorso di quella commissione e quindi ci sarà possibilità magari quando incontreremo il Presidente Lai di dialogare insieme a lui, per capire se anche l’apertura di una nuova fase insomma possa essere più o meno utile, ricordando poi, questo sì lo voglio dire, l’elemento di riflessione che arriva pienamente condiviso dal capogruppo Marras, che poi è in corso anche un iter di riforma istituzionale. Nell’emendamento presentato dai colleghi del Cinque Stelle ci sono anche dei riferimenti politici e che ci rendono ovviamente per noi, ci rende impossibile accettare quest’emendamento.
Cogliamo però assolutamente lo spirito che arriva sia dalle parole di Enrico Cantone, sia dalla presenza fisica di Giannarelli e Bianchi, sia sull’operato, lo voglio dire, di quello che sta accadendo a Livorno, perché anche l’inaugurazione del monumento del Moby Prince rappresenta un ulteriore, un salto di qualità, perché quel monumento era lì da molto tempo e adesso invece è a disposizione di tutti. Ecco perché è assolutamente deprecabile quello che è accaduto nelle scorse ore, anche perché purtroppo mi verrebbe da dire che è ancora più deprecabile perché probabilmente chi ha fatto quelle scritte forse non sa nemmeno quel monumento che cosa rappresenta. Io credo che questo sia l’elemento che ci deve impegnare, credo che oggi nelle scuole di Livorno, domani nelle scuole di Livorno, e guardo l’assessore Grieco, si dovrebbe parlare di quest’argomento e si dovrebbe dire ma lo sapevate, è successo questo, ma lo sapevate cosa è successo, cosa non è successo? Perché dopo venticinque anni siamo ancora qui a chiedere due cose, verità e giustizia. E credo che il voto che arriverà dal Consiglio Regionale permetta a tutti, chi era quella sera lì sul porto, chi ha pianto dei familiari che sono purtroppo morti, chi continua non più da osservatore ma da testimone attivo a richiedere verità e giustizia, da questo voto debba partire questo messaggio: siamo al fianco dei familiari delle vittime, siamo al fianco della commissione d’inchiesta, perché noi vogliamo essere 141 e noi vogliamo verità. Grazie. Grazie Presidente.

PRESIDENTE: Grazie a Francesco Gazzetti, che si è in questi giorni davvero tanto adoperato per questa vicenda. La parola al consigliere Tommaso Fattori.

FATTORI: Grazie Presidente. Come anticipato dal consigliere Gazzetti, ho appunto sottoscritto quest’ottima mozione e ringrazio appunto Gazzetti per averla predisposta e per avere poi cercato l’unità di questo Consiglio, che credo sia un segnale importante. Quindi noi come Sì Toscana a Sinistra votiamo a favore con convinzione di questa mozione, che impegna, lo sappiamo, questo Consiglio ad aderire alla campagna lanciata dai familiari delle vittime della Moby Prince “Io sono 141”. E lo facciamo pensando alle vittime e pensando ai familiari delle vittime e ringraziandoli, perché questo è un punto a mio parere di fondo; la ricerca della verità non è una questione dei familiari delle vittime, la ricerca della verità è una questione che riguarda tutti noi, è una necessità per questo paese ed è importante che quindi le istituzioni su questo si facciano sentire e continuino ad essere presenti, perché sarebbe sbagliato pensare che è una questione che debba essere lasciata a chi ha avuto direttamente un lutto su una questione così grave che riguarda l’intero paese. E quindi occorre, certo, conservare memoria, occorre sensibilizzare l’opinione pubblica, però occorre soprattutto contribuire in ogni modo ad arrivare ad una verità ufficiale su ciò che è successo. Perché è scandaloso che a venticinque anni da quel giorno la dinamica di quel disastro sia ancora oscura e ricordo anche le improvvide parole dell’allora Presidente Cossiga, quando disse non si arriverò ad una verità, alle vicende che poi tutti sappiamo, insomma i depistaggi che sono iniziati immediatamente dopo la tragedia, il problema della scatola nera, il comando della nave che passò da manuale ad automatico, cioè tantissimi misteri ed elementi che mettono purtroppo la Moby Prince all’interno di quei troppi misteri italiani su cui bisogna arrivare invece ad una verità accertata. Quindi io da questo punto di vista credo che si debba veramente cercare come Consiglio Regionale, e chiudo, di fare la nostra parte in ogni modo, per stare a fianco delle associazioni delle vittime e per dire che occorre verità, giustizia e accertamento delle responsabilità di chi ha causato quello che è il disastro navale civile più grande della storia d’Italia dal dopoguerra ad oggi:

PRESIDENTE: La parola al consigliere Mugnai.

MUGNAI: La verità è roba importante.
La verità è importante a prescindere dal momento in cui la si riesce ad individuare, cioè non va in prescrizione la verità Su questa vicenda forse può essere anche un vantaggio, anche se un vantaggio doloroso perché lo si è ottenuto sulla pelle dei familiari delle vittime che da tanto e troppo tempo stanno aspettando parole di verità, però probabilmente il fatto che sia passato così tanto tempo credo possa rappresentare un muro più basso da dover scavalcare per addivenire alla verità. Questo Consiglio Regionale già in passato, nella seconda metà degli anni novanta, insomma al caldo dei fatti aveva istituto una commissione d’inchiesta sulla vicenda Moby Prince, una commissione d’inchiesta del Consiglio Regionale che in realtà sortì ben pochi risultati. Ma la verità è importante, perché la verità si lega a un altro concetto, che è quello di memoria e la memoria di fatti così tragici deve essere una memoria che si basa sul racconto vero dei fatti che sono avvenuti e allora forse il fatto che sia passato così tanto tempo e probabilmente anche certe responsabilità non sono più nei ruoli che all’epoca ricoprivano e che forse hanno lavorato perché la verità emergesse, ecco, in virtù di quest’attesa, in virtù di questo ritardo forse oggi ci sono maggiori condizioni per riuscire, se veramente ci sarà uno sforzo condiviso di tutte le forze politiche a tutti i livelli della società civile, per cercare di fare massa critica, ecco forse oggi ci sono maggiori condizioni per riuscire a fare un’opera di verità. La verità è importante, perché se la verità non emergerà anche la memoria di questi fatti sarà una memoria di parte condizionata dalle chiavi di lettura che ognuno vorrà dare. E allora è importante la mozione presentata dal collega Gazzetti, noi la voteremo convintamente, l’avremmo anche firmata convintamente, perché anche qui dal Consiglio Regionale, dalla massima assise rappresentativa della comunità toscana, deve partire con forza, ripartire con forza una richiesta a tutti i livelli nazionali e quindi, sì, certo, anche al Parlamento del paese, per finalmente con un grave ritardo e magari qualsiasi parola di verità dovrà essere anticipata e seguita dalle scuse che le istituzioni devono muovere ai familiari delle vittime per il tempo che è trascorso invano, però ecco arrivare poi a mettere un punto fermo, a raccontare effettivamente come i fatti sono andati, credo che sia l’unica cosa che le istituzioni debbono fare in questo momento per dare un minimo di ristoro, un minimo di serenità ai tanti familiari toccati dalla vicenda, che molti di voi che mi hanno anticipato hanno tratteggiato così bene. Grazie.

PRESIDENTE: Grazie a Mugnai. Devo dire che è un dibattito che ha dato eco ad un Consiglio Regionale che si è mosso con grande responsabilità. A questo punto prima della mozione devo però mettere in votazione, faccio presente che è stato presentato un emendamento che aveva preannunciato il consigliere Cantone, una mozione che aggiunge al testo della mozione questo riferimento: “E impegna la Giunta regionale a chiedere al Parlamento Italiano di approvare la costituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta bicamerale, nell’eventualità di uno scioglimento anticipato delle Camere e pertanto di una fine anticipata della stessa Commissione parlamentare d’inchiesta attualmente attiva alla Camera”. Chiedo al capogruppo Marras, che era il primo firmatario, se viene accettato o meno questo. Quindi no. Bene, allora metto in votazione quest’emendamento presentato. Non può essere nemmeno presentato. Allora metto in votazione la mozione nel testo integrale. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi è astenuto?

- Il Consiglio approva -

PRESIDENTE: La mozione è stata votata da tutti i gruppi all’unanimità e io ringrazio tutti i gruppi per questo senso di responsabilità per non lasciare spazio a divisioni su questo tipo di argomenti. Consigliere Gazzetti, a lei la parola.

GAZZETTI: Il Presidente del Comitato Moby 140 consegna al Presidente Giani e all’ufficio di Presidenza, così come farà anche alla Giunta, la maglietta proprio e noi che l’abbiamo la possiamo anche esporre se vogliamo.

PRESIDENTE: Grazie a tutti e naturalmente questa è una questione che attraverso la mozione e l’input che da questa nasce avrà l’ulteriore riferimento in questo Consiglio Regionale con l’audizione di Lai, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO: Solidarietà al consigliere Salvini per l’aggressione subita

PRESIDENTE: Passo la parola al consigliere Mugnai per l’illustrazione della mozione... Però un attimino, mi segnalava ora Roberto Salvini, che è persona schietta e sincera e ringrazio anche di aver accettato la mia proposta, avete visto qualcuno di voi sui giornali che Roberto Salvini ha vissuto a Pisa, nella sua città, in Piazza dei Miracoli, un momento molto difficile, dove è stato sostanzialmente oggetto di violenza, per avere, nella sua foga di persona che con spirito e servizio interpreta il suo ruolo, di aver voluto identificare con una macchina fotografica degli spacciatori che in modo palese sulla piazza più importante della città costiera stavano svolgendo la loro attività illegale. È stato a quel punto aggredito e conseguentemente lui ha segnalato alle forze preposte all’ordine pubblico il caso. Aveva presentato anche una mozione, io ho chiesto a Salvini che, vista l’irritualità della cosa, la mozione venga proposta all’ordine del giorno e quindi affrontata nella prossima seduta. Però vorrei che tutti noi testimoniassimo la solidarietà a Salvini con un applauso.

(applauso)

Mozione del consigliere Mugnai, in merito al recupero dello stabilimento liberty Acque della Salute, ovvero le c.d. Terme del Corallo, a Livorno (Mozione n. 246)

PRESIDENTE: Mozione 246. Prego, consigliere Mugnai.

MUGNAI: Grazie Presidente. Grazie a tutti voi, colleghi, per avere permesso di anticipare la discussione di questa mozione.
Si sta parlando di uno dei tanti per fortuna, ma insomma uno dei tanti gioielli dell’ingegneria e dell’architettura toscana, si sta parlando delle Terme del Corallo di Livorno, che è un bene immobile insomma che ha una storia importante, sia sotto il profilo della storia dell’architettura, ma anche dei premi che nel momento in cui fu realizzato aveva ricevuto in tutta una serie di manifestazioni a livello internazionale, ma è un bene immobiliare che versa in una situazione di degrado. Io qualche settimana fa sono andato a fare una conferenza stampa di fronte, perché è impossibile entrare, e devo dire insomma è qualcosa che fa male al cuore vedere una struttura così bella lasciata in un degrado che è difficile rappresentarlo con le parole, va semplicemente visto. E’ una storia che viene da lontano, ovviamente negli anni ci sono stati tutta una serie di progetti, di tentativi di recupero di quel bene, che è un bene importante e quindi insomma è ovvio che un recupero non è che si fa con gli avanzi di gestione o residui attivi di un bilancio del Comune. Esiste però una legge nazionale, la legge che riguarda la destinazione di parte degli introiti del gioco d’azzardo legalizzato, al momento in cui la Repubblica Italiana ha deciso di legalizzarlo, apro e chiudo parentesi, qui non si tratta in questa mozione di discutere se si è o meno a favore del gioco d’azzardo, io personalmente sono in totale disaccordo rispetto al gioco d’azzardo, come dire, fatto dallo Stato che fa il biscazziere, però qui esiste uno strumento, esiste un fondo, si tratta di utilizzarlo in un modo piuttosto che un altro. Chiusa parentesi sul gioco d’azzardo. Esiste un fondo che viene finanziato con i proventi del gioco d’azzardo, che è proprio finalizzato al recupero di beni di particolare pregio e valore architettonico, storico e artistico. Ci sono degli esempi, Palazzo Reale a Milano piuttosto che il Castel dell’Ovo a Napoli, sono stati ristrutturati grazie all’utilizzo di questa possibilità di questo fondo. È evidente che non c’è una competenza diretta della Regione Toscana, però è evidente che quella è una delle perle che ci sono in Toscana e che merita di essere ristrutturato e con questa mozione si chiede alla Giunta regionale di farsi carico in tutti i livelli istituzionali, quindi anche con un’attività rispetto al governo centrale, per far sì che i proventi di quel fondo siano destinati anche a quest’immobile toscano. È un’operazione politica che noi chiediamo alla Giunta regionale, di far massa critica, ma se il Consiglio Regionale darà un proprio parere favorevole, magari all’unanimità, darà anche più forza alla Giunta regionale per perseguire quest’obiettivo, perché effettivamente in una città bella e importante come Livorno poter recuperare quell’area è un qualcosa che non si limita al rilancio della nostra città costiera, ma è qualcosa che poi diventa un patrimonio condiviso di tutta la Toscana.
Grazie.

PRESIDENTE: Consigliere Borghi, a lei la parola.

BORGHI: I beni architettonici in Italia sono spesso e volentieri quanto di più trascurato vi sia. Succede anche con i quadri, succede anche con tante opere d’arte che non vengono valorizzate, vengono dimenticate, non si fa sistema, ma in particolar modo è l’architettura che, non so, forse non viene capita per un deficit culturale che risale probabilmente alle scuole, non capisco cosa sia questo dispregio che in Italia si ha per l’architettura, quando invece in tutto il mondo è considerata arte pari alle arti figurative normali insomma. Ci sono tanti casi di assurdità, in certi casi diciamo l’assurdità dà origine a una conservazione fortunosa, cito per esempio il caso del palazzo Terragni, ex casa del fascio di Como, architettura principale del razionalismo italiano e mondiale, che, con decisione bislacca, venne utilizzato e viene tuttora utilizzato come caserma per la Guardia di Finanza. Non c’entra niente, non è fruibile al pubblico; vengono da tutto il mondo a fotografarlo dal di fuori, però almeno la Guardia di Finanza lo tiene in ordine. Invece ci sono casi dove palazzi di elevatissimo pregio artistico vengono semplicemente abbandonati per poi dare spazio a certe schifezze che noi ovviamente possiamo guardare, che non mancano mai ecco; la schifezza abbonda, mentre invece il palazzo di pregio tante volte, ma proprio per un mistero che io non capisco ogni tanto di questo paese, viene abbandonato. Dovrebbe essere il contrario a logica, si dovrebbe cercare di abbattere la bruttura e invece preservare e valorizzare il gioiello. No, noi siamo un paese strano che spesso fa il contrario. Quindi è ovvio che noi siamo assolutamente favorevoli a questa mozione, e mi verrebbe da pensare che poverino quel paese che deve sperare poi per il lotto, se il paese fosse diciamo come noi vorremmo che fosse, dovrebbe essere lo Stato in prima persona che provvede al risanamento di questi edifici. È inutile poi dopo rimpallare la responsabilità giù negli enti a scendere, cioè la Regione piuttosto che il Comune e così via, perché tanto poi alla fine insomma sempre dallo Stato discendono gli interventi pubblici. Potrebbe farlo la Regione se lo Stato gli trasferisse più soldi, ma alla fine sempre da quello discende e discende sempre dalla fiscalità generale dei cittadini. Purtroppo sappiamo benissimo che i soldi ai cittadini spesso e volentieri vengono impiegati in cose che non hanno una logica, o quantomeno una priorità che invece certi interventi sul patrimonio artistico dovrebbero, per cui noi siamo molto favorevoli, ci dispiace appunto che ci si debba attaccare ai proventi del gioco del lotto e così via, quando invece dovrebbe essere lo Stato in prima persona che interviene di fronte a casi conclamati, e questo è chiaramente un caso conclamato di incuria di gioiello architettonico, e quindi insomma si fa quel che si può e speriamo che cambino i tempi, a partire dall’eduzione nelle scuole.

PRESIDENTE: La parola al consigliere Cantone.

CANTONE: Grazie Presidente. Per esprimere il voto favorevole a questa mozione, assolutamente con la convinta premessa che noi siamo contrari al gioco d’azzardo, a tutte quelle forme che danno poi adito a delle dipendenze assolutamente da bandire e da cercare di prevenire. Tenendo conto del fatto che c’è già una legge nazionale che comunque prevede l’esistenza di questo fondo, riteniamo che debba essere, appunto come dice la legge, indirizzato al mantenimento, alla ristrutturazione dei monumenti e delle nostre bellezze storiche e monumentali. Quella che in questo caso ne stiamo parlando, le terme del Corallo di Livorno, sono state particolarmente famose fino a qualche tempo fa ed erano utilizzate, appunto, per le caratteristiche sia dell’acqua che del posto, che erano molto, molto apprezzate da tutta la Toscana, tanto è vero che è stata soprannominata la Montecatini del mare. Tra l’altro abbiamo già dei comitati che stanno lavorando nel senso, appunto, teso a recuperare questa struttura, perlomeno il primo passo sarebbe quello di intanto poter rendere accessibile la parte meno pericolosa, quella più in sicurezza antistante la costruzione, dove potere già attivare delle visite e rendere più appetibile e rendere più conosciuta questa parte di Livorno. Lo scempio che fu fatto fu fatto negli anni ottanta, quando di fronte a questa monumentale bellezza fu costruito un viadotto della ferrovia e lì hanno contribuito purtroppo ad ulteriormente mettere in una condizione di degrado tutta la struttura, ma speriamo in una possibile e al più presto fattibile operazione di recupero, che possa riportarla proprio agli antichi splendori tutta questa struttura. Tra l’altro è presente comunque tuttora, ancora è presente acqua, che chiaramente non è la stessa dell’epoca, ma è comunque del tutto apprezzabile per la loro qualità. Questo è difficile da crederci ma è così, vista anche la particolare posizione delle terme in oggetto, pertanto il voto a questa mozione con la premessa che assolutamente siamo contrari ai giochi d’azzardo che portino appunto a tutto questo tipo di problematiche, voteremo favorevolmente alla mozione presentata da Forza Italia. Grazie.

Presidenza della Vicepresidente Lucia De Robertis

PRESIDENTE: Consigliere Gazzetti, a lei la parola.

GAZZETTI: Grazie Presidente. Sovrana, Preziosa Corallo Vittoria, questi erano i nomi delle acque che venivano diciamo erogate dalle Terme del Corallo, lo stabilimento che, come ricordava il consigliere Cantone, dava poi la connotazione di Montecatini al mare della città di Livorno. Poi sia la guerra, sia altre vicissitudini hanno poi impedito che noi si potesse continuare ad usufruire di un bene così bello, che purtroppo vediamo passando da quel viadotto che ricordava il collega Cantone. Noi come gruppo del PD siamo disposti a votare questa mozione del Presidente Mugnai, producendo un emendamento che al sesto punto del premesso che possa prevedere la sostituzione del presente testo nonostante la situazione di attuale criticità, nel corso degli anni si è cercato di lavorare nell’ottica di un futuro recupero dell’immobile e dell’area circostante, sono stati presentati alcuni progetti che prevedevano la costruzione di edifici nell’area vicina allo stabilimento, la cessione delle aree monumentali e la messa in sicurezza e cessione del parco, che ha portato al ripristino dello stesso come all’origine della sua restituzione alla cittadinanza con l’inaugurazione avvenuta il 2 giugno del 2013, il parco è quello al lato rispetto all’edificio principale, che per il momento, purtroppo, come veniva ricordato, resta sostanzialmente inagibile, Speriamo vivamente che anche questo passaggio possa portare a superare una fase anche, come dire, più dettata da uno spirito più che accettabile e incoraggiabile anche di un movimentismo, ma anche di una volontarietà di recupero dell’immobile, ma per dare poi anche una maggiore struttura e soprattutto un utilizzo futuro stabile di quest’opera che resta veramente molto bella e soprattutto anche il ricordo di una Livorno che speriamo vivamente nel futuro possa tornare a quei pasti e quindi, se il Presidente Mugnai è d’accordo, produciamo quest’emendamento e con questo annunciamo il voto favorevole del gruppo, se verrà accettato.

PRESIDENTE: Grazie consigliere Gazzetti. Consigliere Fattori, a lei la parola.

FATTORI: Grazie Presidente. Voto favorevole anche del gruppo Sì Toscana a Sinistra per questa mozione presentata dal collega Mugnai. Lo abbiamo già ricordato, insomma si tratta di un capolavoro dello stile Liberty, un vero proprio complesso monumentale che non ha eguali, perché è anche un complesso monumentale Liberty legato per l’appunto all’acqua. Tra l’altro oltre alla parte quella diciamo dell’edificio vero e proprio, c’erano poi un insieme di giochi d’acqua, di fonte e giochi d’acqua che credo siano ormai sostanzialmente diciamo cancellati, ma che facevano parte diciamo del progetto e della struttura originaria che lo rendevano effettivamente un pezzo credo unico al mondo. Tra l’altro noi di stile Liberty in Toscana non abbiamo moltissimo, anzi abbiamo ben poco e quindi a maggior ragione, se vogliamo, quello è un capolavoro che dobbiamo in tutti i modi preservare. Quindi da questo punto di vista credo che sia molto buona la proposta che Mugnai ha proposto a questo Consiglio, fatte salve le considerazioni di fondo che devo dire sono simili, cioè ovviamente anche noi saremmo per il superamento del gioco d’azzardo, diciamo che in questa situazione viene identificata una fonte di finanziamento certa e questa è la proposta che viene fatta e noi, ripeto, come Sì Toscana a Sinistra voteremo convintamente a favore.

PRESIDENTE: Grazie. La parola al consigliere Salvini.

SALVINI: Grazie Presidente. Ora noi guardiamo Livorno come un porto, una città industriale, in realtà Livorno aveva molte attrazioni negli anni trenta, negli anni quaranta, agli inizi del Novecento. Basti pensare al Caprilli, basti pensare all’Accademia Navale, basti pensare alla stazione del primo treno che arrivava a Livorno, al Regina Margherita, basti pensare ai Canali Medicei, basti pensare alla Fortezza, basti pensare alla Venezia. Insomma io penso che ricominciare a recuperare queste opere d’arte sia doveroso, anche perché se noi vogliamo veramente aprire una porta verso l’esterno, una porta della Toscana verso l’esterno, il buongiorno bisogna darlo dal mattino a chi arriva. Quando arriva scende dalla nave, non deve trovare macchie di petrolio o altro. Ma deve cominciare a vedere delle opere d’arte di cui già si pregiava la città di Livorno e queste sono tuttora, peccato che siano state tralasciate, abbandonate e mai curate, però in realtà bisogna intervenire su queste opere d’arte, se vogliamo valorizzare la città di Livorno, vogliamo veramente diciamo così dare un impulso di sviluppo alla nostra città. Pertanto io sono favorevolissimo alla mozione che ha presentato il collega e dico di più, dico che bisogna cominciare a prendere veramente seriamente in considerazione il recupero di tutte le opere d’arte esistenti e non tralasciarle, farle andare in malora come siamo abituati a fare, perché quello è proprio il nostro valore. La gente viene a vedere queste opere, non è che viene a vedere noi se siamo belli, siamo alti, siamo brutti. Viene a vedere le opere d’arte che sono della Toscana. Quindi è uno spreco gettarle via. Grazie.

PRESIDENTE: Grazie a lei. Si è approfittato del fatto che non c’era il Presidente Giani per parlare di arte e di preservazione delle nostre bellezze, io ho notato questo, che quando non c’è Giani lei si intrufola in questa vena artistica. Presidente Mugnai, a lei la parola.

MUGNAI: Non rubo altro tempo, solo per dire che accogliamo l’emendamento proposto dal gruppo del PD e per ringraziare i colleghi per il bel dibattito.

PRESIDENTE: Grazie. Mettiamo in votazione l’emendamento così come illustrato dal Presidente Gazzetti. Favorevoli? Contrari? Astenuti? Approvato.

- Il Consiglio approva -

PRESIDENTE: Votiamo la mozione come emendata. Favorevoli? Contrari? Astenuti? Approvato.

- Il Consiglio approva -

APPROVAZIONE PROCESSI VERBALI

PRESIDENTE: Nel frattempo metterei in approvazione i processi verbali delle sedute, così come presenti nel fascicolo d’aula, martedì 15 marzo, mercoledì 16 marzo, martedì 5 aprile, mercoledì 5 aprile.
Ci sono interventi? Integrazioni? Obiezioni? S’intendono approvati.

Fondazione Toscana Spettacolo ONLUS. Consiglio della Fondazione. Nomina di tre componenti (Proposta di deliberazione n. 101)

PRESIDENTE: Ritiro dall’ordine del giorno, su richiesta del presidente della Commissione, la pdd 101: “Fondazione Toscana Spettacolo ONLUS. Consiglio della Fondazione. Nomina tre componenti”.

Interrogazione a risposta immediata ai sensi dell’art. 20, comma 1, lett. d), del regolamento interno, del consigliere Borghi sulla comunicazione da parte di Commissione europea al Governo italiano - data 22 novembre 2015 e trapelata a marzo 2016 - recante l'obbligo di cessione della banca - ponte "Nuova Banca Etruria" entro il 30 aprile 2016, in mancanza della quale la Banca dovrà cessare ogni attività (Interrogazione orale n. 262)

PRESIDENTE: Interrogazione 262. Assessore, prego.

CIUOFFO: Grazie consiglieri e grazie Presidente, la mia risposta è l’interrogazione 262, il portavoce è il consigliere Borghi in merito alla vicenda della Nuova Banca Etruria. In merito all’interrogazione in oggetto ci sono una serie di quesiti articolati, rispetto al primo quesito e cioè: se la Regione Toscana fosse informata della comunicazione di cui all’oggetto della presente interrogazione inviata da parte della Commissione Europea al Governo Renzi nella persona del Ministro Gentiloni, più semplicemente la comunicazione resa nota molto recentemente non era conosciuta. La Regione Toscana non era informata della comunicazione in oggetto, quella appunto relativa agli obblighi ed agli adempimenti alle quali la nuova banca sarebbe stata sottoposta. Rispetto al secondo quesito e cioè: se la Regione Toscana in caso di risposta negativa, e questo è il caso, al quesito precedente non intenda richiedere al Governo spiegazioni precise circa la reale situazione e le prospettive di Banca Etruria. È certamente interesse di Regione Toscana essere informati sulla reale situazione delle aziende e dei soggetti che non solo gestiscono il credito, tema già di per sé importante, ma impiegano un numero importante di lavoratori in Toscana; per questo motivo abbiamo ripetutamente incontrato le parti sociali, le strutture tecniche di riferimento della Regione Toscana, sia nel credito che nella struttura interna, consapevoli del limite del nostro ruolo perché è chiaro che oltre le nostre competenze non possiamo debordare. Rispetto al terzo quesito e cioè, quali misure Regione Toscana intenda porre in atto al fine di: 1) salvaguardare l’operatività di Nuova Banca Etruria per garantire i livelli occupazionali, aziendali e la sicurezza del patrimonio di correntisti e risparmiatori; 2) contribuire al reperimento sul mercato alla valutazione e selezione di concrete offerte di potenziali adeguati acquirenti di Nuova Banca Etruria. Sul primo punto pur esulando dalla sfera di competenza delle regioni poter attuare azioni di questo tipo, riteniamo importante che si concluda nel più breve tempo possibile la cessione delle quattro banche ad un’azienda bancaria che abbia la volontà di crescere nel centro Italia e nella Regione Toscana in particolare; ciò anche per valorizzare il ruolo specifico di Banca Etruria e mantenere i livelli di occupazione al più alto livello possibile. Il tempo è una variabile importante in quanto nella situazione attuale le quattro banche non sono in grado di competere e rischiano ulteriori più elevate perdite che ne renderebbero più difficile il collocamento sul mercato.
Per quanto attiene più nello specifico il versante occupazionale, il piano di razionalizzazione che fu approntato a fine 2014 in una fase che era allora di precommissariamento e che è stato condiviso con senso di responsabilità dalle organizzazioni sindacali, prevedeva un elevato numero di uscite senza tuttavia alcun licenziamento forzoso. L’accordo raggiunto tra le parti infatti, si basava su incentivi all’esito, prepensionamenti, la conversione in rapporto di lavoro part-time e di alcuni full time, le ricollocazioni interne. Il piano e il relativo accordo sindacale sono stati successivamente confermati dai commissari nominati per la gestione dell’istituto ed è stata portata avanti anche nelle successive fasi. Ad oggi la Nuova Banca Etruria è pienamente operativa con tutto l’organico. Non è all’ordine del giorno l’ulteriore razionalizzazione della forza lavoro, benché il mantenimento degli attuali livelli occupazionali dovrà poi essere riconfermato dal soggetto che acquisterà la banca. In questo senso la Regione, insieme alle istituzioni locali ed alle organizzazioni sindacali si è già pubblicamente espressa con forza per la tutela di tutti i posti di lavoro.
Sul secondo punto. Il tema di acquisizioni e fusioni di istituti bancari della nostra Regione è da tempo all’ordine del giorno con trattative avviate con un percorso proprio, percorso che in questo caso è guidato da Alberto Nicastro. Le attuali difficoltà da noi apprese dalla stampa ci fanno auspicare che la vigilanza europea, accogliendo gli inviti di Mario Draghi e della Commissione Europea non ecceda nella discrezionalità, nelle richieste di ulteriore patrimonio alle banche europee che renderebbero ancora più complicata la cessione. Il tema delle quattro banche per le quali è stato avviato il processo di risoluzione rappresenta il punto più critico della crisi che interessa diverse banche italiane. Il Governo è ora fortemente impegnato con misure importanti idonee a favorire una uscita dalla crisi dopo anni di inazione dei precedenti governi, quando si poteva agire efficacemente come hanno fatto gli altri membri dell’unione monetaria, intimoriti anche dalle campagne mediatiche contro il sistema bancario italiano. Questo è il testo della mozione, che è a disposizione.
Grazie.

PRESIDENTE: Prego Presidente Borghi, a lei la parola.

BORGHI: Ringrazio l’assessore. Come anche nel caso del mare, anche qui sono soddisfatto della risposta da parte dell’assessore, non sono soddisfatto della gestione da parte del Governo della questione, del Governo ed anche di Banca d’Italia così ce le mettiamo tutte e due e non sbagliamo più, perché ancora una volta scopriamo che parti decisive di una questione che già è stata sufficientemente traumatica per quello che riguarda i risparmiatori e ricordiamo che ad oggi di rimborsi non si vede neanche l’ombra, nonostante già a gennaio dovevano esserci, per detta del consigliere Cantone, quindi non uno abituato a dire le prime cose che gli passano per la testa, quindi una persona da tutti considerata totalmente affidabile, dovevano arrivare entro gennaio i rimborsi. Non si sono visti. Andiamo per l’estate e quello non c’è stato. Dall’altra parte scopriamo, ma per vie traverse, del tutto non istituzionali e il fatto che l’assessore ci conferma che la Regione non è stata minimamente informata fa capire quanto irrituale sia il flusso di informazioni, specialmente e ripeto secondo me la responsabilità maggiore sta in capo a Banca d’Italia comunque, perché in quanto responsabile della vigilanza sul credito. Scopriamo in modo irrituale, vale a dire andando a spulciare nelle carte di un processo perché così... degli aspetti assolutamente essenziali della vicenda, leggi un termine dato dall’Unione Europea fino al 30 aprile per la cessione delle banche a chi, a cosa? Per la cessione delle quattro banche e in non ottemperanza della cessione delle banche entro il limite del 30 aprile la banca deve cessare la sua attività. Ora è probabile che si andrà verso proroghe e cose di questo tipo senza dubbio, o quantomeno voglio sperare, ma già il fatto che la cosa sia stata scritta perché poi siamo come quei trattati internazionali sul mare, cioè poi dopo non le ratifichi, poi dopo aspetti, poi dopo proroghi, poi dopo precisi, però nel frattempo c’è qualcuno che ha scritto questa cosa ed il fatto che vengano scritte queste cose comporta che al momento non ci sono, diciamo, all’orizzonte ricadute occupazionali o similari, però se deve essere svenduta, perché qualsiasi cosa fatta di fretta ovviamente poi dopo rasenta quella che è la vendita all’asta, cioè quella che è la vendita al miglior offerente in quel momento lì, quindi ad un prezzo assolutamente meno conveniente rispetto alla gestione tranquilla di una cessione, comporta che potrebbe tranquillamente arrivare un acquirente che come piano industriale ha l’acquisto della banca, ma la soppressione della metà degli sportelli. Potrebbe tranquillamente essere, e queste poi sono cose invece che nella Regione impattano, perché poi dopo siamo noi che dobbiamo gestire i disoccupati. Quindi, rilevo con rammarico un ulteriore impreciso, chiamiamola così, o quantomeno inspiegabile ritrosia nella gestione di una questione gravissima come quella delle banche e della gestione delle banche in procedura di risoluzione che a tutt’ora non ha una spiegazione, perché il fatto che questo limite insomma del 30 aprile per la cessione a chi e a cosa non si sa, è al momento pendente e senza una chiara delineazione e senza un chiaro scambio di informazioni con noi che dovremmo esserne invece interessati. Grazie.

PRESIDENTE: Grazie consigliere Borghi.

Abolizione indennità di carica del Presidente del Consiglio delle Autonomie locali Modifiche alla Legge regionale 21 marzo, n. 36 (Nuova disciplina del Consiglio delle Autonomie locali) (Proposta di legge n. 76)

PRESIDENTE: Allora passiamo alla Proposta di Legge 76: “Abolizione indennità di carica del Presidente del Consiglio delle Autonomie locali. Modifica alla Legge regionale 21 marzo n. 36. (Nuova disciplina del Consiglio delle Autonomie locali)”. Illustra il Presidente Bugliani.

BUGLIANI: Grazie. La proposta di legge è indirizzata a un contenimento di spese e prevede l’abrogazione dell’articolo 17 della legge regionale 36 del 2000 relativamente appunto al presidente del consiglio delle autonomie locali. Con questo verrebbe rivitalizzata anche per il Presidente del CAL l’istituto del gettone che vale per gli altri membri del consiglio delle autonomie locali, istituto per altro ormai parametrato alla indennità del consigliere regionale ormai diventato desueto. Il CAL, come noto, è un organo costituzionalmente previsto dall’articolo 123 della Costituzione. Si tratta non di un organo che va a connotare in maniera necessitata il nostro quadro costituzionale, ma un organo di rilievo costituzionale, perché trova comunque fondamento nella Carta Costituzionale. Oltre che nella Costituzione il CAL è previsto dallo Statuto del Consiglio Regionale, del resto la Carta Costituzionale stabilisce che la disciplina del CAL sia appunto demandata alla fonte statutaria. Riguardo a questa proposta di legge mi limito a svolgere due osservazioni: la prima consiste nel richiamare un parere che il collegio di garanzia statutaria ha già reso nel corso del 2011 sancendo la compatibilità tra l’indennità di Presidente del CAL e la retribuzione riconosciuta alla funzione di Sindaco, ritenendo che non ricada nell’ambito di applicazione dell’articolo 83 comma secondo del decreto legislativo 268 del 2000, in quanto abbiamo una previsione costituzionale prima e statutaria poi che acclara che la sola fonte normativa abilitata ad intervenire in materia sia appunto la fonte regionale. Da ultimo evidenzio qual è il compenso attualmente spettante al presidente del CAL, percepisce, almeno stando al marzo del 2016, 1.685,32 euro lorde, quindi all’incirca nette sono 1.245 euro e il gettone di presenza dei componenti del CAL è invece di 83,66 euro lorde, quindi all’incirca 63 euro nette. Si tratta di compenso mensile in relazione appunto invece al singolo consigliere il compenso appunto quello del gettone 83,66 euro lorde e 63 euro nette. Richiamo, e qui concludo, la funzione a cui assolve il CAL che è quella di esprimere parere obbligatorio su alcuni atti fondamentali della vita del Consiglio Regionale, in particolar modo il bilancio della Regione, gli atti della programmazione regionali e tutte quelle proposte di legge e di regolamento che riguardano l’attribuzione e l’esercizio delle competenze degli enti locali. Nessuna osservazione è stata resa nella scheda di legittimità.
La commissione si è espressa con motivazione da parte del gruppo di maggioranza in senso contrario a questa proposta di legge.
Grazie.

PRESIDENTE: A lei. La parola al consigliere Cantone.

CANTONE: Grazie Presidente. Qui assistiamo ancora una volta alla costruzione di una barriera, di un muro quando noi proponiamo delle leggi che vanno nel controllo degli sprechi, nella razionalizzazione vera delle spese della Regione. Quello che noi chiediamo con questa nostra proposta è quello di vedere praticamente equiparato l’indennità del Presidente di commissione che si riunisce insieme ai propri componenti non più di quattro/cinque volte l’anno. È vero che l’indennità è mensile e parlando di cifre lorde si tende appunto a parlare e ad indicare le date mensili, gli ammontare mensili perché questi possano dare meno nell’occhio, ma comunque bisogna parlare sempre di cifre lorde, bisogna sempre parlare di cifre che vengono spese ad esercizio legislativo, perché se andiamo a vedere quella che è l’indennità mensile e 1.700 euro questo ci dà una indennità di quasi se non oltre 20.000 euro l’anno, che portano a oltre 100.000 euro l’indennità totale e quindi il costo totale di questa figura, che ripeto è una figura, ripeto perché l’ho già detto anche in Commissione, che è una figure che ricopre alte cariche istituzionali e che pertanto quello che è il riconoscimento d’indennità per un impegno che ripeto non è superiore quattro/cinque volte all’anno, non è sicuramente un togliere a questa figura quella che è una cifra che possa essere importante per il proprio sostentamento.
Ripeto, per quanto riguarda la tematica relativa al controllo degli sprechi ancora una volta troviamo un diniego e sinceramente non riusciamo a capire come ci possano essere differenze quando appunto chiediamo il risparmio sulle spese, ripeto il taglio, la razionalizzazione su dove sono quelle cifre da affrontare con decisione e portano sicuramente dei forti risparmi, poi invece la stessa attitudine la troviamo in maniera opposta quando vengono assolutamente senza pensarci su due volte portati avanti disegni di legge che oltremodo tolgono e mi riferisco alla legge Fornero, tolgono anni d’indennità che poi sono state comunque anticipate con i contributi e pertanto ci si scandalizza e ci si accanisce su quelli che sono dei tagli agli sprechi e ripeto che portano poi alla fine ad una migliore razionalizzazione, mentre poi da altre parti assolutamente si agisce in tutt’altra maniera.
Quindi con forza riproponiamo anche in Consiglio questa proposta e riteniamo che debba essere accettata, perché ha razionalità all’interno e porta – ripeto - veramente quel discorso che serve, quel procedimento che serve al risparmio nella nostra Regione e nella nostra istituzione. Grazie.

PRESIDENTE: Grazie a lei. La parola al consigliere Borghi.

BORGHI: Non è la prima volta che dal mio punto di vista, però ovviamente è personalissimo, i gruppi nella loro autonomia sono liberissimi di fare ovviamente quello che si vuole, si perde però dal mio personale punto di vista, si perde del gran tempo per delle questioni che sono totalmente mal poste e totalmente inutili dal punto di vista poi dopo del beneficio effettivo dei cittadini. L’aspetto delle retribuzioni che è un chiodo fisso del Movimento Cinque Stelle, legittimo perché magari qualcuno dei loro elettori pensa che i loro problemi deriva dal fatto che c’è qualcuno che prende uno stipendio, probabilmente pensando che abolendo quello stipendio la sua condizione migliora. Non so da cosa derivi, da cose vetero-comuniste non capisco veramente cosa sia l’idea di base tale per cui il problema è lo stipendio dell’altro, non è il problema del mio stipendio: come faccio a far sì che il mio stipendio migliori - No bisogna andare a guardare lo stipendio dell’altro e se riusciamo a toglierlo un po’, allora ecco che mi sento tutto circonfuso di sacro furore.
Ecco - ora - dal punto di vista dello stipendio pubblico, che non è un aspetto secondario, perché non siamo qua per regalare del soldi, però se noi stiamo parlando di enti o di funzioni dal mio punto di vista e se la retribuzione, non stiamo parlando di cifre totalmente esagerate o talmente fuori mercato e non mi sembra questo il caso, il punto di vista che dovrebbe essere chiaro di fronte ai cittadini è: l’ente serve o l’ente non serve.
Se l’ente non serve va abolito in toto ed ecco che abbiamo ottimi risparmi e potremmo probabilmente, dato che non c’è bisogno in questo momento di ridurre la spesa, nonostante certi deliri di personaggi tipo Di Maio che dice che bisogna tagliare la spesa pubblica di 200 miliardi. Se noi tagliamo la spesa pubblica di 200 miliardi vedrete domani come andiamo bene con l’economia, vedrete! Vedrete che meraviglia, perché la spesa pubblica, ricordo, anche se qualcuno tende anche a dimenticarselo, che è il reddito di qualcuno; quindi se noi togliamo dal circuito, come vuol fare Di Maio se per caso malauguratamente dovrà andare al Governo, 200 miliardi di spesa pubblica abbiamo 200 miliardi di stipendi in meno che compreranno meno cose private in giro e vedremo che divertimento sarà, però se invece ci limitiamo all’aspetto di riallocazione, cosa che mi sembrerebbe un pochettino più intelligente, quindi non spendo lì perché spendo da un’altra parte, ecco allora se l’ente è inutile lo aboliamo e concentriamo le nostre spese su enti più utili; se l’ente è utile invece o serve, gli stipendi sono sacri.
Bisogna prendere e pagare le persone per il proprio lavoro e deve essere fatto per tutti, nel pubblico e nel privato, invece qua evidentemente va di moda l’aspetto che il lavoro deve essere gratis, ed è una roba che si vede anche nel privato che a me dà ai matti.
Sembra che la gente debba pagare per il lavoro. Quanti ragazzi, quanti giovani vengono fuori e gli dicono: ecco guarda io ti assumo - qual è la paga? Paga? Ma no! Così fa curriculum, fa esperienza, così il Presidente del CAL si può bollare del merito di essere Presidente del CAL che evidentemente fa pavone, però deve farlo gratis. Si trovano poco? Facciamo in modo che si trovino di più, che ci sia più, se l’ente è utile allora potrà lavorare di più e meglio, ma l’idea che se un qualcosa non funziona funzionerà meglio se gli tagliamo lo stipendio, non so, faccio fatica veramente a capire la logica che ci può essere dietro. Il mio medico non mi cura e allora ne devo trovare uno più economico, ma non capisco. Cioè il mio medico non mi cura, ne devo trovare uno bravo che mi curi, non quello che costa meno, eppure niente, non si capisce come mai c’è questa idea incredibile che viene portata avanti con pervicacia perché evidentemente non so viene bene per fare le parate per le strade, per dire noi siamo contro gli sprechi, noi siamo contro la spesa cattiva e così via e quindi illudendo i cittadini che questa roba porterà invece dei vantaggi a loro e perdiamo ancora tempo su questa cosa. Quindi, dato che è una perdita di tempo penso che sia un costo che viene addebitato ai cittadini questa perdita di tempo che noi stiamo facendo, me ne dispiaccio e votiamo contro.

PRESIDENTE: Grazie. Presidente Marras, a lei la parola.

MARRAS: Grazie Presidente, devo dichiarare subito di non essere d'accordo con alcune cose che ha detto appena ora il consigliere Borghi. L’accenno al fatto che sia una ispirazione vetero-comunista non può corrispondere alla verità, perché è evidente a tutti coloro che si ricorderanno un po’ di storia che una delle battaglie proprio del partito comunista fu quella di riconoscere una adeguata indennità a chi svolgeva la funzione pubblica alla rappresentanza del popolo ed è evidente che alcune di queste articolazioni non possano non avere questo riconoscimento che fu fra l’altro conquista di democrazia. La degenerazione va combattuta, la degenerazione va combattuta, la consigliera Spinelli mi guarda in qualche modo sorpresa di questa mia citazione, ma io ricordo a lei di aver partecipato in modo attivo a fasi formative della mia gioventù in quel, diciamo, agro laziale dove si facevano certe cose oggi considerate in qualche misura sovversive e quindi aggiungo che queste iniziative legislative, peraltro francamente molto semplicistiche, lo dico non tanto per giudizio sulla proposta di legge, quanto proprio per il fatto che sono semplici norme abrogative di indennità, fra l’altro mi pare iniziative addirittura seriali e io quindi anticipo la dichiarazione di voto anche per le prossime proposte di legge che naturalmente già sono state depositate, abbiamo visto per esempio quella dell’abolizione del gettone di presenza alla commissione pari opportunità e così via, quindi è diciamo omnicomprensiva e il gruppo non si esprimerà più ma voterà soltanto, anche perché nemmeno più i giornali danno spazio a queste iniziative, per cui ad un certo punto se c’è una motivazione che è quella di dire: abbiamo uno spazio ce lo danno, è un’iniziativa che richiama un’attenzione si capiscono anche i motivi; quando invece vengono addirittura meno questi effetti i motivi non potrebbero esserci più e di conseguenza anche il nostro impegno in aula deve essere conseguente. Lo dico perché? Perché noi abbiamo appena approvato e naturalmente dovremo ridiscutere nuovamente per questa abitudine francamente inusuale di questa assemblea legislativa sulla questione delle riforme istituzionali locali e delle fusioni a breve, con una risoluzione presentata dal Movimento Cinque Stelle e abbiamo però già approvato una nostra risoluzione in Consiglio Regionale dove si specifica esattamente che una delle necessità è quella della riforma del consiglio delle autonomie locali. Il consiglio delle autonomie locali è elevato da qualche anno a organo non di rango costituzionale. È evidente che dobbiamo porci il problema non di quale è l’indennità oggi attribuita dalla legge regionale al suo Presidente, ma di qual è la funzione che rende effettiva la presenza nel nostro ordinamento regionale e il funzionamento del nostro consiglio delle autonomie all’interno del procedimento legislativo e della elaborazione di piani e programmi regionali, anche alla luce della riforma che è in atto e che trasforma oggi e abolirà, se a ottobre verrà confermata la riforma costituzionale, le provincie perché la composizione dell’attuale consiglio delle autonomie locali è fatto con arnesi vecchi. Non con gli arnesi vecchi di quando anche io frequentavo nell’agro laziale certe sovversive riunioni formative ma comunque recenti e superate dalla storia. Siamo in grado di fare un dibattito sul funzionamento delle istituzioni locali? Ci interessa? A noi sì, ci interessa in quel momento anche decidere se nella funzione di sindaco e presidente del consiglio delle autonomie locali che partecipa fattivamente al procedimento legislativo e di lavorazione dei piani e programmi della Regione sia giusto attribuire un’indennità oppure no. Saremo in grado di decidere se il Sindaco di Roccalbegna con 600 euro lordi se decidesse di prendere l’aspettativa al lavoro deve venire a fare il presidente del consiglio delle autonomie locali privo di un’indennità a questo riferita? Siamo in grado di farlo a seguito di un ragionamento sul funzionamento di questo che è un collegio che attribuisce alle autonomie locali un ruolo all’interno delle politiche regionali? Ecco, mi piacerebbe rispondere di sì ed evitare che tutto questo fosse svilito semplicemente dal quanto si paga qualcosa, visto che ormai nemmeno i giornali ci danno più spazio come peraltro meritiamo.

PRESIDENTE: Grazie. Il consigliere Cantone ha già parlato.

CANTONE: Per la dichiarazione di voto.

PRESIDENTE: Quando si chiude il dibattito poi si apre la dichiarazione di voto, intanto devo chiedere se nessun altro vuole intervenire. Chiuso il dibattito, si apre la dichiarazione di voto, prego consigliere Cantone.

CANTONE: Volevo assicurare a tutti i colleghi del consiglio che volenti o nolenti ci dovrete sopportare ancora per quattro anni e pertanto quelle che saranno le nostre proposte, come dichiarate in quest’aula poco più tardi di cinque minuti fa poco intelligenti, oppure in commissione cretinate, avrete a che fare con queste proposte. Queste proposte, visto che si è parlato anche di medici, portano anche a far capire qual è la differenza tra medico e medico, ci sono primari che prendono 100.000 euro l’anno, ci sono dottori che fanno più operazioni dei primari, che salvano più vite dei primari e che prendono molto meno, ma fanno molto bene il loro lavoro; possiamo portare l’esempio di Gino Strada e potrebbe essere un dottore che può competere con il migliore dei primari, e questo vuol dire che le prestazioni delle persone si possono anche misurare dalle capacità e non dallo stipendio che prendono. Si può parlare anche della figura dell’istituzione del CAL, che non va abolita, non ho detto questo, allora facciamola funzionare. Evidentemente quattro riunioni, cinque riunioni l’anno non sono adatte ed idonee per far funzionare come punto riunioni questa istituzione. È anche vero che non è il Sindaco di Roccastrada o di qualche altro comune che appunto prende solo 600 euro, qui si sta parlando del sindaco di Pisa, di una città abbastanza popolosa, il quale prende una buona e congrua indennità e pertanto questo tipo di lavoro come lo fa Gino Strada lo può fare anche lui molto bene e può trovare la soluzione a queste problematiche. È vero anche che si può fare questo tipo di attività politica, ve lo stiamo dimostrando con quella che è la rendicontazione e con quello che è il taglio delle nostre indennità, dopo che ci siamo anche permessi, se questo vi fa tanto scandalizzare di restituire i rimborsi elettorali, solo per 42 milioni e mezzo; quindi quando si viene a parlare di soldi che non vogliamo o dobbiamo restituire, quando si viene a parlare di pubblicità o meno che arriva dalla stampa, che comunque dai media che sono sempre da voi comunque del gruppo di maggioranza controllati, sappiate che questi soldi servono e vengono impegnati, e servono come per esempio per creare quel fondo di microcredito dove veramente si mette a disposizione la possibilità delle persone di poter incominciare a lavorare. Si fanno ripartire delle aziende. Non certamente si fanno affossare le dignità dei lavoratori come viene fatto con il jobs act e questo non è un qualcosa che stiamo portando noi avanti, come è stato appunto poco fa riportato dal consigliere Borghi. Siamo noi che stiamo comunque portando avanti qualcosa di sostanzioso per quanto riguarda la ricostituzione di posti di lavoro. Quindi, ripeto, non ci siete abituati, vi ci dovete abituare forse perché appunto è la novità che abbiamo portato all’interno di questo Consiglio che a voi dà parecchio noia e quindi a questo punto fatevene una ragione, mettevi il cuore in pace perché avete da stare con noi ancora quattro anni e sentirete ancora tante proposte e sono proposte sicuramente valide, perché non sta solamente qui dentro a decidere ma saranno anche da fuori quelli che decideranno e daranno comunque un senso a quello che noi proponiamo. Grazie.

Presidenza del Presidente Eugenio Giani

PRESIDENTE: Grazie al consigliere Cantone.

CANTONE: Chiedo scusa nella foga mi sono dimenticato di dichiarare che naturalmente il voto è favorevole, grazie.

PRESIDENTE: Bene, a questo punto non ci sono iscritti, mettiamo in votazione la Pdl n. 76. Direttamente naturalmente con voto elettronico trattandosi di Pdl: Chi è favorevole, chi è contrario, sarà il voto elettronico a dirlo. Si dichiara chiusa la votazione. Allora sono 31 i votanti, 6 i favorevoli, 25 i contrari, quindi la proposta di legge non è approvata.

- Il Consiglio non approva -

Legati di amicizia e di cooperazione del Consiglio regionale della Toscana (Proposta di legge n. 80 divenuta legge regionale n. 28/2016 atti consiliari)

PRESIDENTE: Adesso l’altra proposta di legge della Prima Commissione poi si passa partendo all’ordine del giorno a quanto richiesto dal consigliere Baccelli che era appunto il passaggio degli atti della Quarta Commissione. La proposta di legge si riferisce: “Alla istituzione dei Legati di amicizia e di cooperazione del Consiglio Regionale della Toscana”; dirà qualcosa il Presidente della Commissione Giacomo Bugliani che con grande attenzione ha esaminato la proposta.
Io mi sento, essendo stata proposta dall’ufficio di presidenza di prospettare questa che è una legge che consente con molta linearità e chiarezza di precisare le possibilità del Consiglio Regionale, cosa che finora non c’era, perché non c’era nessuna norma che lo prevedeva, nell’ambito delle relazioni internazionali della Regione Toscana. Noi sappiamo che ai sensi della Costituzione, rispettando la politica estera dello Stato e rispettando le indicazioni che vengono da atti e accordi internazionali che vengono sottoscritti dal nostro Stato, riconosciuta una concorrente possibilità per la Regione di poter svolge attività di relazioni internazionali. Questo è più che comprensibile data l’importanza in un mondo sempre più globalizzato. Per quello che riguarda all’interno della Regione le competenze finora il ruolo del Consiglio era lasciato, diciamo così, ad una sorta di logica del buonsenso, se non di improvvisazione sui poteri; con questa legge si definisce ciò che ci sembra naturale spetti all’assemblea rappresentativa, l’instaurazione di legami con realtà che hanno le caratteristiche della Regione, quindi enti locali di carattere intermedio fra lo Stato e i comuni che possano consentire di costruire rapporti, che quando sono prevalentemente di natura culturale, definiamo “Legati di amicizia”, quando sono di carattere più propriamente economico definiamo “Legati di cooperazione”, con economico comunque noi indichiamo sempre una valenza sociale e quindi per questo la parola “Cooperazione”. Naturalmente la scelta del nome non è mai a caso: Legati.
Legati perché noi abbiamo nella nostra tradizione in senso generale il termine “Legato” che ricorre per relazioni che hanno animato e caratterizzato anche le stesse città della Toscana. Ora su questo voglio naturalmente tenere in termini molto generali il riferimento, perché come, non so, il Davidsohn nella storia di Firenze ci indica nel 1284 fu sottoscritto da Brunetto Latino maestro di Dante il “Legato” fra Lucca e Firenze, esperti di storia medioevale che abbiamo consultato ci hanno detto che queste erano cose occasionali perché il termine più corretto che veniva usato era “Il capitolo”, ma io ritengo che in verità il termine “Legato” si adatta molto più per una storicizzazione in termini moderni. I “Legati” erano i rapporti che si instauravano tra comuni quando questi coinvolgevano più coalizioni di comuni, quando diventavano un fatto collettivo e non un rapporto bilaterale diventavano le leghe. Lo sforzo è stato quello di trovare un termine che non fosse il termine “Gemellaggio” per distinguere i rapporti e le relazioni che possono essere instaurate dal Consiglio Regionale da quello che vengono solitamente con i gemellaggi, ormai nel senso comune è entrato il termine usato da Giorgio La Pira fin dagli anni ‘50 per non identificare ciò che la Regione fa con il termine usato più tradizionalmente dai comuni; quindi se i comuni fanno i loro patti di gemellaggio, il Consiglio Regionale approverà i propri “Legati” o di amicizia o di cooperazione. Ripeto, nella delibera, nella parte narrativa io avevo usato un’espressione: “Rilevante ruolo storico dei nunzi e dei legati diplomatici”... quel riferimento nella parte narrativa e solo nella parte narrativa io propongo di toglierlo, perché non voglio poi trovarmi alle disquisizioni fra ciò che erano i legati e ciò che erano i capitoli. Togliendo questa parte narrativa rimane il significato generale così come l’ho espresso. Comunque sia i legati che noi potremmo instaurare saranno seguiti direttamente dal Consiglio attraverso l’ufficio di Presidenza, attraverso la commissione affari internazionali, anche stamani con Fattori vedevamo come opportuno creare una sorta di relazione con alcune realtà, dalla commissione guidata da Bugliani la Prima Commissione, che può come ha esaminato bene il testo essere parte attiva nel gestire queste relazioni; cercheremo quindi di farlo con la Presidenza e la commissioni, tra le commissioni istituzionali, la numero uno e le commissione speciale, la commissione relazioni internazionali che è seguita da Tommaso Fattori; ma io vorrei arrivare non a siglarne il numero sconsiderato, individuare alcuni di questi legami che hanno una natura e di carattere culturale e di carattere politico anche significativo, vi ricordate quello che abbiamo sostanzialmente creato con il governatorato di Mosca e cercare da questo di dare il senso di una Regione che si apre proprio alle relazioni internazionali, a questo punto con uno strumento istituzionale che è formale e non fondato sulla genericità come era stato finora nelle relazioni internazionali. La parola al consigliere Bugliani.

BUGLIANI: Grazie Presidente. Io mi limito, alla luce di quanto lei ha appena detto, solamente a fare il punto di alcune questioni che sono collegate all’istituto dei legati di amicizia e di cooperazione. Innanzitutto c’è indubbiamente un profilo giuridico importante, poiché con i legati di amicizia e di cooperazione andiamo a toccare la materia internazionale, e come già lei ha accettato si tratta con ogni evidenza di una attribuzione prevalentemente, anche se potremmo dire per certi versi non esclusivamente statale. Questo perché esiste comunque una legge regionale, la legge 26 del 2009 che disciplina le attività europee e le attività di rilievo internazionale della Regione Toscana. Le regioni, rispetto alla disciplina del diritto comunitario sono depositarie di specifiche attribuzioni e di specifiche competenze che vanno ad essere complementari con quelle preminenti dello Stato e della legge statale, però è anche vero che ci sono a livello regionale delle attività di rilievo internazionale. Con questa proposta di legge si fa sì che anche il Consiglio Regionale intervenga nelle dinamiche di quegli atti e di quelle attività più in generale di rilievo internazionale consistenti in collaborazioni o anche altre assemblee elettive, con istituti universitari o anche altri organismi. Sempre ad integrazione di quanto è stato detto dal presidente, che ha ben evidenziato già nella denominazione “legati di amicizia e di cooperazione” da una parte la funzione più culturale e dall’altra quella più economico istituzionale, mi preme anche evidenziare come questo istituto assolva una duplice funzione, una funzione più di carattere collettivo, che infondo si traduce nello stringere queste collaborazioni e questi rapporti di amicizia transfrontalieri e dall’altra parte c’è anche però una finalità individuale, che è quella di andare a sensibilizzare il cittadino toscano all’impegno sociale, al dialogo interculturale e allo scambio di esperienze. Per quanto riguarda l’iter è previsto che il legato venga approvato prima da una delibera dell’ufficio di presidenza, legale rappresentante per il Consiglio Regionale nelle relazioni che nascono dal legato è il Presidente del Consiglio Regionale che andrà quindi alla firma del legato di amicizia dopo l’intesa con i soggetti terzi. Da ultimo evidenzio che le spese derivanti dallo svolgimento delle attività di cui alla presente proposta di legge rientrano interamente nelle spese di rappresentanza del Presidente del Consiglio e degli altri componenti dell’ufficio di presidenza nei limiti degli stanziamenti già previsti. La commissione, preso atto del fatto che nessun rilievo di legittimità, anche alla luce di quanto detto all’inizio del mio intervento è stato mosso alla proposta di legge, ha approvato a maggioranza la proposta di legge oggi all’esame del Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE: Grazie a lei, al Presidente Bugliani. Gabriele Bianchi.

BIANCHI: Grazie Presidente. In questo mio intervento faremo anche dichiarazione di voto e noi ci asterremo su questa proposta, ma giusto in una situazione precauzionale anche perché vogliamo valutare la direzione di questi legati e la parentesi legata all’utilizzo poi di risorse regionali, però ecco riteniamo positiva questa iniziativa qualora nell’esposizione e qualora i fini volgessero realmente al potenziamento dei rapporti dei nostri territori verso altre realtà e alla valorizzazione capillare di tutti i tesori che si nascondono e che fanno grande poi la nostra Regione. Grazie.

PRESIDENTE: Grazie a Bianchi. La parola al consigliere Tommaso Fattori.

FATTORI: Grazie Presidente. Lo dico non solo a nome diciamo del gruppo Sì Toscana a Sinistra ma togliendomi questa giacchetta anche come Presidente della commissione politiche europee affari internazionali che questa legge va nella direzione giusta che è quella appunto di una maggior apertura del Consiglio alla dimensione internazionale e su questo riconosco un impegno da parte del Presidente del Consiglio Giani notevole. Lo si vede anche nel decalogo, insomma i dieci punti della presidenza, lo si vede da questo tipo di iniziative, perché questa è la direzione giusta anche quella della necessaria istituzionalizzazione di queste relazioni nella forma dei legati. È evidente che queste sono forme per concretizzare gli impegni alla direzione della pace dei diritti umani, ma anche della costruzione di una economia sociale e solidale, quindi nelle direzioni su cui anche poi tutti insieme lavoriamo come consiglieri. Amicizia, cooperazione, attività di scambio culturale, di partenariato, a me pare che sia una buona strada sulla quale sicuramente ci sarà ovviamente la collaborazione del gruppo Sì Toscana a Sinistra, ma anche la massima collaborazione, penso di dirlo a nome di tutti i componenti della commissione politiche europee affari internazionali della nostra commissione.

PRESIDENTE: Grazie a Fattori, la parola al consigliere Claudio Borghi.

BORGHI: Il Presidente sa quanto io apprezzi il suo impegno per la cultura e per le arti in generale, quindi insomma spero di non essere così tacciabile di pregiudizio, però io confesso e lo dico proprio in modo più schietto possibile, che non ho capito molto questa proposta; in ciò e oltretutto vendendo anche che l’appoggia il collega Fattori che stimo assai, evidentemente mi viene da pensare che è un problema mio, cioè nel senso tante volte capita che non si capisca appieno un qualcosa, insomma è una legge che è prevista, diciamo è una norma che è proposta dall’ufficio di presidenza e quindi ha dentro anche le firme di Stella e Donzelli che sono nostri alleati, sembra che sia unanime il consenso, viene sicuramente da una iniziativa del Presidente che stimo, per cui tutto mi indurrebbe a pensare che è una cosa giusta. È un limite mio, non la capisco perché secondo me i rapporti internazionali dovrebbero essere tenuti dalla Giunta, non dal Consiglio cioè o quantomeno può andar bene in teoria per organi molto grandi come il Parlamento e magari si devono tenere dei rapporti fra parlamenti insomma, ma un organo come il Consiglio Regionale per importante che sia, e così via, faccio un po’ fatica invece a capire perché in autonomia e poi probabilmente in parallelo insomma con quello che farà anche internazionalmente la Giunta, che suppongo abbia un assessore che si occupa sicuramente dei rapporti internazionali, debba fare. Per cui non vogliatemene ecco, con un minimo di... così pur rispettando sia le indicazioni sia degli alleati che di persone che stimo, mi astengo su questa proposta di legge perché, ripeto, mi sembra una cosa non troppo lineare, si rischiano delle sovrapposizioni mentre invece penso che il luogo, io penso che il luogo naturale per la sede dei rapporti internazionali della Regione debba essere la Giunta.

PRESIDENTE: Bene, allora mettiamo in votazione. È un testo articolato. Articolo 1: Chi è favorevole? Contrario? Astenuto?

- Il Consiglio approva -

PRESIDENTE: Articolo 2: chi è favorevole? Contrari? Astenuti?

- Il Consiglio approva -

PRESIDENTE: Articolo 3: chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?

- Il Consiglio approva -

PRESIDENTE: Articolo 4: chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?

- Il Consiglio approva -

PRESIDENTE: Preambolo:, con le modifiche che avevo detto cioè togliere quei due commi che sono sovrabbondanti nella parte narrativa: Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?

- Il Consiglio approva -

PRESIDENTE: Ora il voto elettronico finale sulla legge. Dichiaro chiusa la votazione e quindi dichiaro di comunicare il voto. 23 votanti, 23 favorevoli, 0 contrari, 9 astenuti. Il testo di legge è approvato. Grazie.

- Il Consiglio approva -

Modifiche alla legge regionale 29 dicembre 2015, n. 86 (Modifiche alla legge regionale 29 luglio 1996, n. 60 (Disposizioni per l'applicazione del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi di cui all'art. 3 della L. 28 dicembre 1995, n. 549) in attuazione della l.r. 22/2015. Modifiche alla legge regionale 29 luglio 1996, n. 60 (Disposizioni per l'applicazione del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi di cui all'art. 3 della L. 28 dicembre 1995) (Proposta di legge n. 79 divenuta legge regionale n. 29/2016 atti consiliari)

PRESIDENTE: A questo punto passiamo alle delibere della Quarta Commissione, così come veniva prospettato dal consigliere Baccelli. La prima è la modifica 79: “Modifica alla Legge Regionale 29 luglio 96 – Disposizioni per l’applicazione del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi di cui all’articolo 3 della 149/1995”. La parola a Stefano Baccelli.

BACCELLI: Sì, grazie Presidente. Questo provvedimento legislativo si è reso necessario per i rilievi che sono stati formulati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in merito alla incostituzionalità dell’articolo 2 comma secondo della legge 86 e dell’articolo 6 sempre secondo comma della legge 86 del 2015. Incostituzionalità dovuta a disposizioni appunto approvate da questo Consiglio che sono invasive della competenza legislativa statale. In realtà, diciamo, le intenzioni della Regione Toscana erano state positive, di chiarire l’ambito applicativo in particolare della legge 60 del 96 e per evitare anche potenziali contenziosi in tema dei formulari utilizzati nei verbali di accertamento; però abbiamo in qualche modo esuberato dal nostro ambito di competenza in quanto avremmo esteso l’ambito di applicazione del tributo anche a casi che non erano previsti dalla relativa legge istitutiva la legge dello Stato 549/95. Per questo si è resa necessaria questa proposta di legge numero 79 che ha avuto parere favorevole all’unanimità in commissione. Grazie.

PRESIDENTE: Votiamo questo atto. È una Pdl. Innanzitutto l’articolo 1: Applicazione tributo modifiche all’articolo 9. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?

- Il Consiglio approva -

PRESIDENTE: Articolo 2: Sanzioni – Modifiche all’articolo 16 della 60/96. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? Approvato.

- Il Consiglio approva -

PRESIDENTE - L’articolo 3: Entrata vigore. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? È approvato.

- Il Consiglio approva -

PRESIDENTE: Il preambolo: Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?

- Il Consiglio approva -

PRESIDENTE: A questo punto gli articoli sono stati approvati, mettiamo in voto elettronico il testo complessivo della legge. Aperta la votazione. Dichiaro chiusa la votazione. Votanti 31, favorevoli 31, contrari 0, astenuti 0.

- Il Consiglio approva -

Consorzio di bonifica n. 2 Alto Valdarno. Assemblea consortile. Sostituzione di un componente (Proposta di deliberazione n. 92 divenuta deliberazione n. 31/2016)

PRESIDENTE: Adesso una Pdd: “Il Consorzio di Bonifica n. 2 Alto Valdarno - Assemblea consortile - Sostituzione di un componente”. La persona che è stata indicata è la signora Antonietta Mercurio. È una proposta di deliberazione, la metto in votazione con voto palese. Chi è favorevole? Chi è contrario? La Pdd n. 92 è approvata.

- Il Consiglio approva -

PRESIDENTE: E quindi auguri ad Antonietta Mercurio per il nuovo ruolo che è chiamata a svolgere.

Ratifica, ai sensi dell’articolo 43, comma 2, della legge regionale 10 novembre 2014, n. 65 (Norme per il governo del territorio), dell’accordo di pianificazione relativo all’approvazione delle varianti al piano strutturale e al regolamento urbanistico del Comune di Prato, e al piano territoriale di coordinamento provinciale della Provincia di Prato per l’individuazione di aree idonee all’insediamento di rifiuti inerti non pericolosi nel territorio del Comune di Prato (Proposta di deliberazione n. 111 divenuta deliberazione n. 32/2016)

PRESIDENTE: Adesso la Pdd, la proposta di delibera numero 111: “Ai sensi dell’articolo 43 comma secondo – Dell’accordo e pianificazione relativo all’approvazione delle varianti al piano strutturale regolamento urbanistico del Comune di Prato con piano territoriale di coordinamento provinciale della Provincia di Prato per l’individuazione di aree idonee all’insediamento di rifiuti inerti non pericolosi del territorio del Comune di Prato”; stavo guardando il consigliere Ciolini che non vedo ma vedo l’assessore Ciuoffo... la parola a Baccelli per l’introduzione della delibera.

BACCELLI: Sì l’illustrazione sarà breve perché nel titolo stesso della proposta di deliberazione, appunto la n. 111 c’è il contenuto. Si tratta per l’appunto di ratificare questo accordo di pianificazione che aveva visto nel 27 gennaio 2015 l’intesa preliminare tra Regione Toscana, Comune di Prato e Provincia di Prato da parte dei due enti locali, i passaggi di loro competenza. Il Comune di Prato che il 25 giugno del 2015 ha adottato la variante al piano strutturale e al regolamento urbanistico, la Provincia di Prato che ha adottato analoga variante al piano territoriale di coordinamento provinciale con delibera del 25 maggio 2015; successivamente il Comune di Prato ha convocato la conferenza dei servizi a cui ha partecipato anche la Regione Toscana che ha dato parere favorevole alla conclusione di questo accordo di pianificazione, che è stato per l’appunto concluso e sottoscritto e oggi necessita di questa nostra ratifica per avere la sua piena efficacia. La commissione ha approvato a maggioranza questo accordo di pianificazione. Grazie.

Presidenza della Vicepresidente Lucia De Robertis

PRESIDENTE: Grazie Presidente, la parola al consigliere Giannarelli.

GIANNARELLI: Sì grazie. Intervengo per esprimere il voto contrario, così come ho fatto in Commissione perché è evidente che stiamo parlando di una ratifica di accordi di pianificazione tra Comune di Prato, Provincia di Prato e Regione Toscana già presi, però c’è qualcosa che va oltre la mera ratifica di un atto, qua c’è da innanzitutto usare le parole opportune e corrette. Non stiamo parlando solo di un insediamento di rifiuti inerti, ma stiamo parlando di insediamento di impianti di trattamento di rifiuti inerti non pericolosi e c’è una leggera differenza, perché in questa seconda versione e propriamente dovremmo utilizzare proprio queste parole “impianti di trattamento dei rifiuti”, sorgono diversi problemi. La domanda è: perché non abbiamo fatto una valutazione d’impatto sanitario quando in questo accordo di programma si è previsto di fare un impianto di produzione calcestruzzi? Ricordo a tutti che l’impianto di produzione calcestruzzi è assimilabile ad un impianto di incenerimento, perché dentro questo impianto di calcestruzzi si bruciano combustibili solidi secondari ed altri tipi di rifiuti. Ora io vorrei sbagliarmi consigliere Ciolini, vorrei veramente sbagliarmi perché se così fosse sarebbe di una gravità assoluta, perché e continuo a leggere questi documenti, ad un certo punto si parla: “Il progetto prevede tra le altre opere la realizzazione di un cantiere principale così organizzato: il cantiere campo base, il cantiere operativo, area di caratterizzazione terre, impianto produzione asfalti, impianto produzione di calcestruzzi”; quindi questo è. “Nei vari considerati in accordo nel comune di Prato sono presenti attività economiche volte al trattamento di rifiuti inerti non pericolosi e negli strumenti di pianificazione del comune non vi sono aree espressamente dedicate per lo svolgimento delle attività sopra indicate” e quindi si interviene proprio nell’individuare queste aree dedicate al trattamento dei rifiuti non pericolosi, quindi si sta parlando di impianti di trattamento di rifiuti inerti non pericolosi. Sorvolo sul fatto che questo accordo di pianificazione fatto da Regione Toscana, Comune di Prato, Provincia di Prato in realtà esprime solo la presenza di due soggetti, perché questa anomalia tutta italiana dei doppi incarichi abbiamo nella firma del Comune di Prato il Sindaco Matteo Biffoni e nella Provincia di Prato il Presidente Matteo Biffoni che è la solita persona. Ora cosa anche questa un po’, come dire tutta italiana, che noi da sempre condanniamo però ahimè questa è la triste realtà anche della Toscana. Quindi cosa dire? Esprimo un voto del tutto contrario. È inaccettabile per noi ratificare questo tipo di accordo.

PRESIDENTE: Bene grazie, La parola alla consigliera Montemagni.

MONTEMAGNI: Grazie Presidente.
Come abbiamo già detto in aula crediamo che questa sia prettamente una decisione politica, però capiamo che serve, serve per creare una opera e di conseguenza, siccome stiamo parlando della A11, stiamo parlando di una mozione che noi per primi abbiamo portato e di cui capiamo l’importanza, dove fare la discarica ovviamente è decisione di chi governa la città, e viene ratificata qui però di fatto è una decisione politica, quindi noi ci asteniamo perché ci rendiamo conto che da qualche parte va pur fatta, però magari porterebbero essere state individuate anche altre zone.

PRESIDENTE: Grazie. Consigliere Ciolini.

CIOLINI: Credo che con questo intervento invece si ponga fine a venti anni di non decisioni su una vicenda del genere.
L’amministrazione di Prato nella figura del Sindaco Biffoni e del Presidente della Provincia, perché purtroppo Giannarelli lo so ma in Italia con la legge viene individuato tra i sindaci anche il Presidente della Provincia, purtroppo sono leggi, lo so non piace rispettarle a tutti, però è così. È così e c’è poco da fare, ma la cosa che più mi sorprende nel discorso del consigliere Giannarelli, a parte insomma credo che la distinzione tra la produzione di calcestruzzo e la produzione probabilmente di cemento come attività inquinante assimilabile a inceneritore, credo che insomma dovrebbe essere ben chiara, perché il calcestruzzo si fa mischiando il cemento con l’acqua; ora che questa sia una attività assimilabile a quella di un inceneritore mi sembra abbastanza grave da dire, Giannarelli. Credo che sia il cementificio quello che ha qualche difficoltà in più da un punto di vista ambientale.
Un impianto per il recupero di inerti vuol dire fare del riciclo, cioè fare il riutilizzo di un rifiuto, che dovrebbe essere alla base tra l’altro delle politiche dei Cinque Stelle, il riciclo, che tanto andate a sbandierare e che stranamente la prima volta che si arriva alla conclusione di un processo del genere voi vi opponete. Mi sembra che ci sia una contraddizione di fondo che sia abbastanza evidente. Tra l’altro qui si parla di un riciclo che va ad avere vantaggi anche sulla qualità degli edifici, riutilizzando il materiale edile di scarto, che viene riutilizzato in tanti altri tipi di utilizzi, nelle massicciate delle strade per esempio, invece che andare in discarica trattato come rifiuto pericoloso. Quindi limitare giustamente, ho qui anche un prezioso suggeritore, essendo oltre che assessore anche ingegnere, insomma si limitano anche le cave, l’apertura di nuove cave, perché riutilizzando il materiale già di scarto non si va ad utilizzare materiale nuovo, quindi mi sembra che sia un processo virtuoso su cui la Regione dovrebbe investire maggiormente e che dovrebbe essere di esempio anche per altre realtà. Quindi, naturalmente noi lo sosteniamo non solo perché risolve, come dicevo, un problema ormai ventennale, che tra l’altro coinvolgeva anche un’azienda con un altro numero di dipendenti, si parla più di cento, quindi si dà stabilità anche ad un settore importante, ma soprattutto si definisce una pianificazione di un’area che ormai aveva la necessità di essere definita, perché amministrazioni devo dire questo, indipendentemente che fossero state di centro destra o di centro sinistra, per venti anni non erano riuscite a trovare una soluzione, quindi insomma mi sembra un ottimo risultato il raggiungimento di questo accordo.

PRESIDENTE: Grazie e come tale noi lo mettiamo in votazione: Favorevoli? Contrari? Astenuti? Approvato.

- Il Consiglio approva -

Indirizzi per la sottoscrizione di nuove convenzioni interambito fra AATO Toscana Centro, AATO Toscana Costa e AATO Toscana Sud (Proposta di deliberazione n. 113 divenuta deliberazione n. 33/2016)

PRESIDENTE: Proposta di delibera numero 113, articolo 25 della Legge Regionale 25/98: “Indirizzi per la sottoscrizione di nuove convenzioni interambito tra AATO Toscana Centro, AATO Toscana Costa e AATO Toscana SUD”. La parola al consigliere Presidente Baccelli, grazie.

BACCELLI: Grazie Presidente. Sì anche in questo caso diciamo è sufficientemente esplicativo il titolo di questa proposta di deliberazione. Su proposta della Giunta Regionale e precisamente dell’assessore Fratoni vengono date le linee d’indirizzo per le nuove convenzioni che entro trenta giorni dall’entrata in vigore di questa proposta di deliberazione dovranno essere stipulate. Ci sono quindi criteri in merito alla autosufficienza, in merito ai principi di solidarietà e di razionalizzazione del sistema impiantistico, della sostenibilità ambientale economica; ci sono dei criteri anche in merito al monitoraggio dei flussi di conferimento previsti, ci dovranno essere dei criteri che definiscano chiaramente costi di conferimento, gli importi dell’indennità di disagio, con un indirizzo volto ad assicurare anche una complessiva calmierazione e uniformità dei prezzi. Viene anche costituito un tavolo permanente di monitoraggio e di verifica dei contenuti delle convenzioni che saranno per l’appunto stipulate. Rispetto a questa proposta di deliberazione la commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente Marco Stella

PRESIDENTE: Grazie Presidente. La parola al consigliere Giannarelli.

GIANNARELLI: Sì grazie Presidente, intervento per esprimere un parere contrario. In primo luogo, secondo la nostra valutazione l’atto non è coerente con il contenuto del piano regionale rifiuti e bonifiche con l’indirizzo dato da questo AATO di pianificazione importante, perché in particolare c’è un punto dove l’atto regionale di pianificazione ribadisce l’obiettivo della autosufficienza nell’ambito territoriale ottimale per quanto concerne il flusso dei rifiuti. In questo modo in realtà non andiamo ad ottimizzare ed a razionalizzare la gestione dei rifiuti anche sotto un profilo economico all’interno dell’AATO predeterminato, ma andiamo a distribuire i rifiuti negli impianti di AATO Nord e AATO Sud. Del resto ci sono delle perplessità anche su quanto prescriverebbe l’Europa sulla gestione dei rifiuti, perché l’Europa stessa premia gestioni di rifiuti prossimi, la raccolta dovrebbe essere prossima alla sua gestione e quindi per creare un certo tipo di filiera corta che in questo modo assolutamente non è rispettata, del resto siamo stati abituati a leggere atti di autorizzazione di gestione di rifiuti importati anche da altre regioni; quindi secondo il nostro parere per questi elementi, ma anche per molti altri esprimo un parere contrario.

PRESIDENTE: Grazie, la parola al Presidente Fattori.

FATTORI: Sì grazie Presidente. Anche Sì Toscana a Sinistra esprime un parere contrario, un voto contrario rispetto a questo atto che non è congruente con il piano dei rifiuti regionali. Sappiamo appunto che ogni AATO dovrebbe essere autosufficiente, dovrebbe raggiungere la quota del 70 per cento di raccolta differenziata e così via. È evidente anche che questo è un atto che sta a fianco ad altri che in realtà poi preludono ad un superamento dell’attuale assetto, cioè quello degli attuali AATO verso la creazione di un AATO unico regionale per i rifiuti e quindi in realtà credo che poi il dibattito andrebbe fatto su questo punto, cioè su quale sia il dimensionamento per la gestione dei rifiuti che la Regione Toscana si appresta a scegliere e capire anche quale sarà il carico su alcuni territori rispetto ad altri territori; perché se è vero che era folle la frammentazione della gestione rifiuti di ormai svariato tempo fa, è anche vero che dobbiamo stare molto attenti nel definire poi quale sarà l’assetto per la gestione. Io continuo a ribadire che non possiamo pensare che ogni volta a seconda di come dimensioniamo l’aspetto amministrativo gestiamo poi i servizi o i rifiuti semplicemente adeguandolo a quello che è il nuovo ambito amministrativo, quindi che sia la Regione o che siano le macro regioni il giorno in cui ci fonderemo, perché questo naturalmente comporterà dei pesi molto diversi da territorio a territorio. Credo che poi questa sia la discussione di fondo che dovrà essere fatta, ma che in un certo senso, in maniera più o meno occulta, questo atto la presuppone perché di fatto prevede un non rispetto – diciamo così – dei limiti e della pianificazione del piano dei rifiuti regionale e di fatto un suo superamento.

PRESIDENTE: Grazie. Non vedo altri iscritti. Si mette ora in votazione la Proposta di Deliberazione numero 113: Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? La proposta è approvata.

- Il Consiglio approva -

Approvazione del bilancio di esercizio 2014 dell'Ente parco regionale delle Alpi Apuane ai sensi della legge regionale 19 marzo 2015, n. 30 (Norme per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico-ambientale regionale. Modifiche alla l.r. 24/1994, alla l.r. 65/1997 ed alla l.r. 10/2010) (Proposta di deliberazione n. 114 divenuta deliberazione n. 34/2016)

PRESIDENTE: Proseguiamo quindi con la Proposta di Deliberazione di competenza della Quarta Commissione. Si discute ora la 114, l’ha proposta il Presidente Baccelli, a lei la parola.

BACCELLI: Grazie Presidente. In questo caso la commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza rispetto al bilancio d’esercizio 2014 dell’Ente Parco Regionale delle Alpi Apuane, che ci è stato illustrato da parte del direttore dell’ente parco.
Ha avuto in precedenza questo bilancio d’esercizio per l’anno 2014 il parere favorevole da parte del collegio dei revisori dell’ente parco, mentre non è stato espresso il parere previsto dalla comunità del parco; aspetto che non inficia la procedura e che è stato comunque giustificato dal direttore del parco con una certa difficoltà a convocare tutti gli enti che della comunità del parco fanno parte. Come pure abbiamo evidenziato, diciamo, un certo ritardo nell’adozione di questo bilancio di previsione che ci è stato spiegato dovuto essendo il primo bilancio rispetto ai quali sono stati seguiti i nuovi principi della contabilità economicopatrimoniale. In estrema sintesi, come per gli altri parchi regionali, abbiamo evidenziato che con il diluirsi degli importi dei contributi della Regione Toscana e degli enti locali in particolare quelli delle province, beh le risorse che sono a disposizione degli enti parchi ed anche nel caso del parco delle Alpi Apuane sono, diciamo così, di poco superiori alle risorse necessarie a retribuire il personale.
Quindi è piuttosto evidente che manca nella prospettiva di questo, come degli altri parchi, un piano di investimenti, non giustificato per l’appunto da scarse idee, ma da scarse risorse e mancano anche dei piani di promozione e valorizzazione diciamo degni di questa denominazione. Motivo per cui, come commissione intendiamo confrontarci in primo luogo con l’Assessore Fratoni per una riflessione complessiva rispetto alla organizzazione del sistema dei parchi della Toscana. Come dicevo, il parere espresso su questo bilancio di esercizio 2014 in commissione è stato un parere favorevole.
Grazie.

PRESIDENTE: Grazie Presidente Baccelli, la parola alla consigliera Montemagni.

MONTEMAGNI: Sì, grazie. Ovviamente stiamo parlando di un parco, e un parco in quanto tale dovrebbe essere ovviamente di pregi quantomeno naturalistici, altrimenti non sarebbe un parco. Purtroppo noi abbiamo dei parchi regionali che gravano totalmente sulle spese dei cittadini, allora se questi parchi sono parchi è perché all’interno di essi ci sono delle cose, degli ambienti particolari, degli edifici, che sono tutelati. Allora, vogliamo valorizzare quello che abbiamo? Penso di sì. Se noi valorizzassimo di più quello che abbiamo e lo facessimo fruttare in maniera diversa probabilmente i parchi toscani riuscirebbero ad auto sostentarsi. Allora leggiamo purtroppo nei capitoli dei bilanci, come quello del parco delle Alpi Apuane spese che sono enormi anche solo per la pubblicità; pubblicità che poi dopo non è supportata dal rientro economico. Allora si parla di investimenti, e sì si fanno investimenti ma gli investimenti per le ristrutturazioni, per gli edifici, si fanno se poi portano a qualcosa in termini economici e quindi sgravano i cittadini del peso. Invece no qui sembra che si diano soldi dei contribuenti nei parchi così, si danno a pioggia, a pioggia, tanti parchi sono tenuti male, in questo caso si parla del parco delle Alpi Apuane che è parco bellissimo, veramente con pregio naturalistico che è enorme, forse dovremmo gestire un attimino in maniera diversa anche il turismo sui parchi, all’interno dei parchi perché i parchi possano avere un introito con il quale riuscirebbero a finanziarsi da soli, come già succede in tantissimi paesi del mondo.
Invece no i parchi sono semplicemente un aggravio per le tasche dei cittadini, finché i parchi saranno gestiti in questa maniera noi non intendiamo votare i bilanci, perché vorremmo qualcosa di più dai parchi che potrebbero essere un valore aggiunto che in questo momento non sono.

PRESIDENTE: La parola al consigliere Giannarelli.

GIANNARELLI: Sì grazie Presidente.
Anche in questa occasione esprimo un parere contrario prevalentemente dovuto al fatto che è un parco con una gestione dubbia delle risorse pubbliche che gli si affidano. Rilevo che ad oggi il parco ha maturato circa 407.000 euro di debiti verso i fornitori, non è riuscito ad ottenere il taglio del 5 per cento degli stipendi dei dirigenti, ma questo taglio previsto dalla normativa nazionale è stato raggiunto togliendo risorse ad investimenti ed anche in questa occasione ci chiediamo fino a quanto possiamo spingerci in questa direzione, perché se le risorse sono sempre inferiori, bisogna fare dettagli giustamente previsti dalla normativa nazionale, alla fine si va ad erodere quel poco di budget destinato agli investimenti che i parchi hanno ed a questo punto ci chiediamo quali sono le iniziative che vogliamo mettere in campo per evitare che diventino dei “Poltronifici” dove i soldi destinati a questi enti utilissimi siano esclusivamente utilizzati per pagare gli stipendi, ma non per fare attività di tutela e di promozione del patrimonio del parco insomma. Allora, anche in questa occasione rilancio chiedendo agli assessori presenti ed ai colleghi degli assessori presenti che oggi non sono qua con noi di possibilmente al più pesto aprire una riflessione sul tema del sistema parchi toscano, perché evidentemente c’è bisogno di ripensarlo nella sua interezza e trovare delle soluzioni capaci di renderli anche da un certo punto di vista autonomi finanziariamente perché ci sono delle grandi differenze tra parchi per esempio della Maremma, che in qualche modo hanno cercato di raggiungere degli obiettivi di entrate diverse dal mero contributo istituzionale, cosa che non è venuta evidentemente dal parco delle Alpi Apuane, quindi esprimiamo un voto contrario.

PRESIDENTE: Grazie consigliere Giannarelli. Non vedo altri iscritti, si mette in votazione la proposta di deliberazione 114: “Approvazione del bilancio di esercizio 2014 dell’Ente Parco Regionale delle Alpi Apuane”. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? La proposta di deliberazione è approvata.

- Il Consiglio approva -

Approvazione del Piano attività 2016 dell'Autorità Portuale Regionale e richiesta al Consiglio Regionale del parere previsto dall'art. 37 c. 2 dello Statuto regionale sul Bilancio Preventivo economico annuale 2016 e pluriennale 20162018 dell'Autorità Portuale Regionale (Proposta di deliberazione n. 117 divenuta deliberazione n. 35/2016)

PRESIDENTE: Passiamo ora alla Proposta di Deliberazione 117, la parola al Presidente Baccelli.

BACCELLI: Grazie Presidente.
L’oggetto di questa proposta di deliberazione è l’approvazione del piano dell’attività del 2014 dell’autorità portuale regionale, nonché del parere previsto sul bilancio preventivo del 2014 e sul pluriennale 2014/2016 della stessa autorità portuale.
Voglio ricordare che questa autorità regionale è stata istituita con legge della Regione Toscana del 2012, che è stata dal mio punto di vista una scelta importante per cercare di razionalizzare gli investimenti su questi quattro porti toscani, quello di Viareggio, quello di Santo Stefano, quello di Marina di Campo e quello del Giglio per razionalizzare anche l’intervento della Regione Toscana, che non è mai mancata in termini di contributi economici, ma con questa autorità portuale ha realizzato uno strumento di intervento, ripeto dal mio punto di vista senz’altro più efficiente del meccanismo precedente. In estrema sintesi i costi della produzione di questo bilancio si aggirano 2 milioni e 200.000 euro, voglio ricordare però un particolare, il piano degli investimenti per il triennio 2016/2018 perché grazie alla recente delibera della Giunta Regionale del 9 febbraio 2016 prevede un importo di investimenti sui quattro porti toscani per oltre 3 milioni e 800.000 euro. La commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza sulla relazione ed i relativi atti che ho poco fa succintamente presentato della autorità portuale regionale. Grazie.

PRESIDENTE: Grazie Presidente Baccelli. Non vedo altri iscritti per intervenire, si mette in votazione la Proposta di Delibera 117 così come illustrata. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? La proposta è approvata.

- Il Consiglio approva -

Disposizioni in merito ai contributi per gli interventi di piantumazione della piana fiorentina (Proposta di legge n. 83 divenuta legge regionale n. 30/2016 atti consiliari)

PRESIDENTE: Passiamo ora alla Proposta di Legge n. 83, la parola al Presidente Baccelli.

BACCELLI: Sì grazie, con questa proposta di legge noi abbiamo stralciato un articolo della proposta di legge n. 74 che apporta modifiche in particolare alla legge di governo del territorio, la 65 del 2014; perché abbiamo stralciato e quindi predisposto di iniziativa consiliare questa sintetica proposta di legge? Per consentire di addivenire ad un accordo da parte della Regione Toscana, insieme ai comuni di Firenze, di Campi Bisenzio, di Signa, di Sesto Fiorentino, di Calenzano, di Prato, di Poggio a Caiano e Carmignano per la piantumazione del parco della piana. Questo accordo in buona sostanza prevede che i comuni cedano in comodato gratuito le aree da piantumare a fronte però di una modifica dell’impegno da parte della Regione Toscana sui costi di piantumazione che con questa proposta di delibera prevede per l’appunto la completa erogazione da parte della Regione stessa. In questo senso informo anche che sono già stati stanziati complessivamente 4 milioni e 260.000 euro, l’urgenza è dovuta alla necessità di stipulare questo accordo e anche di riuscire a realizzare gli interventi nella stagione utile per gli stessi il prossimo autunno. La proposta di delibera è stata approvata in commissione a maggioranza. Grazie.

PRESIDENTE: Grazie Presidente. La parola al consigliere Giannarelli.

GIANNARELLI: Grazie Presidente. Intervengo per esprimere un voto contrario e lo argomento in questo modo: perché a un certo punto il Consiglio Regionale ha avuto la necessità di prevedere gli interventi di piantumazione della piana fiorentina? Perché a un certo punto il Consiglio Regionale della scorsa legislatura ha rilevato delle grosse criticità ambientali esistenti nell’attualità, cioè ad oggi esistono delle criticità ambientali di tutta la piana fiorentina. E’ per questo che la scorsa legislatura il Consiglio aveva previsto questi interventi di piantumazione della piana fiorentina cercando in qualche modo di compensare questi squilibri ambientali esistenti, esistenti dall’inquinamento portato dall’autostrada, gli impianti di gestione rifiuti esistenti, l’aeroporto esistente. Noi parliamo sempre degli impatti ambientali dell’aeroporto come se è un qualcosa che dovesse venire, ma di fatto c’è già un impatto ambientale dell'aeroporto, e io per primo sono uno di quelli che inquinano perché amo viaggiare, amo prendere l’aereo, viaggiare in automobile e quanto posso la uso. Però vi invito a fare una riflessione: non certo punto il Consiglio ha detto “Dobbiamo fare quest'opera di piantumazione”. Quest’opera di piantumazione è anche collegata a una valutazione complessiva che si fa della piana quando il Consiglio Regionale è stato chiamato esprimersi per la scelta strategica di fare il nuovo aeroporto di Firenze e quest'opera è stata valutata anche come opera di compensazione di eventuali ulteriori contributi inquinanti cumulativi della piana stessa. È evidente consigliere Ciolini che prima io facevo un richiamo all'impianto ambientale secondo noi non sufficientemente valutato dell’eventuale impianto di calcestruzzo che è notoriamente diverso dall’impianto di produzione di cemento: l'uno usa rifiuti, l'altro mescola polveri sottili molto pericolose. Spesso abbiamo assistito, da un ultimo rapporto anche di impianti fatti in Sardegna, a un rischio di sversamenti di acque inquinanti, di emissioni non controllate di questi impianti. Quindi il mio intervento di prima, con le dovute precisazioni, se sono stato poco chiaro prima me ne scuso, era per un richiamo agli impatti ambientali, e quindi anche sulla salute, perché spesso le due cose vengono trattate separatamente come se ci fosse un tema che riguarda l’ambiente e uno che riguarda la salute, non sufficientemente nel precedente pianoaccordo dove si prevede un ulteriore impianto di calcestruzzi, che questo va a assommarsi al futuro impianto di incenerimento, l’ampliamento dell'autostrada, l'aeroporto e quanto altro ancora deve sopportare la piana. Detto questo dico una cosa provocatoria: la piantumazione la paghi chi inquina, chi inquina paga gli alberi che si devono prevedere in quella piana. È un'opera di compensazione collegata anche all’aeroporto, allora che la paghi Toscana Aeroporti. Perché deve pagare 4 milioni di euro la Regione Toscana? Già se non sbaglio metà dell’opera infrastrutturale dell’aeroporto viene pagata con soldi pubblici. Allora non dico che li paghino tutti Toscana Aeroporti, ma almeno metà che la paghino loro. Quindi facciamo che 2.130.000 euro li mette la Regione e 2.130.000 euro li mettano chi inquina.

PRESIDENZE: Grazie, la parola al consigliere Alberti.

ALBERTI: Grazie Presidente. Quando un comune va al voto generalmente l’anno prima nel bilancio preventivo, quindi il dicembre dell’anno prima, viene fatta sempre, chiamiamola, una Finanziaria elettorale.
Ebbene improvvisamente si incominciano a asfaltare le strade, si incominciano a costruire nuove rotonde, i marciapiedi vengono rifatti, improvvisamente se il sindaco uscente intende ricandidarsi dà ascolto e riceve tutti cittadini, gli assessori diventano bravi, diventa un comune meraviglioso con la miglior qualità di vita del mondo. Tutto questo non è successo a Sesto Fiorentino perché ricordiamo a tutti che il sindaco Sara Biagiotti è stato sfiduciato nel luglio dell’anno scorso e il commissario prefettizio è stato nominato nei giorni successivi.
Quindi a Sesto Fiorentino nel dicembre 2015 non è stato possibile creare un bilancio preventivo elettorale come sempre è stata prassi fare. Pertanto cari colleghi io non capisco questa urgenza di questo provvedimento se non per fare un regalino elettorale al comune di Sesto Fiorentino che, guarda caso, va al voto e che guarda caso detiene il maggior numero di terreni che rientrano appunto nel Parco della Piana. Pertanto, e annuncio anche il voto di astensione, perché comunque si parla di verde pubblico, siamo attenti al verde pubblico, siamo favorevoli affinché in un comune, comunque una zona ben precisa venga arricchita di verde, ribadiamo il concetto di astensione motivato dal fatto che riteniamo questo provvedimento dovuto soltanto a meri fini elettorali. Grazie.

PRESIDENTE: Grazie. La parola al consigliere Bambagioni.

BAMBAGIONI: Grazie Presidente. Ma onestamente non mi piace ovviamente criticare il lavoro fatto dai consiglieri che mi hanno preceduto, ma mi metto nei panni dei vostri lettori: cioè, di fronte alla possibilità di piantumare in questi comuni in cui certamente anche voi avrete elettori, cercando di superare una difficoltà finanziaria che di fatto ha bloccato in questi mesi, in questi anni, la possibilità reale di passare dalle delibere alla piantumazione effettiva, bisognerebbe essere tutti uniti. Cioè dire che questi alberi probabilmente servono per abbattere l’inquinamento, e siccome non è giusto fare l’aeroporto allora c’è l’inceneritore. Ma gli alberi siete d’accordo a piantarli o no? E questo che ci chiedono oggi. Io sono d’accordo, ma mi sembra un ragionamento molto semplice. Anche voi che vi proponete come il “Nuovo della politica”, alla fine entrate in quei meccanismi contorti per cui è difficile poi spiegarlo fuori da quest'aula ai vostri elettori il voto di astensione o contrario. Io vi invito a una sobrietà che si dovesse insegnare voi. Alla fine si tratta di una delibera che può essere votata oppure no, e quindi vi faccio anche un appello insomma, perché poi questa qui qualcuno poi ve la rigira contro, perché è tanto semplice. E devo dire va anche un po’ nobilitata, perché “Regalini elettorale”, “la pillola dolce per buttare giù il boccone amaro dell'aeroporto”.
Non è così. Perché voi dovevate stare in questo Consiglio Comunale, visto che l’avete rammentato, nella precedente legislatura e partecipare a 2 anni e mezzo di dibattito profondo in cui si è prospettato di cambiare l'organizzazione della città di Firenze con tutta la sua piana fiorentina e farla diventare una città europea normale, visto che siamo arretrati è stata anche un un'autocritica di trent'anni, e in questo concetto di riorganizzazione in termini europei della città ci rientra assolutamente un sistema oltre che di mobilità, e la tramvia parla chiaro e l'aeroporto parla chiaro, di servizi di pulizia, perché l'inceneritore in una città metropolitana da qualche parte va fatto, come c'è il depuratore fiorentino, ma ovviamente ci vuole la parte anche delle piste ciclabili e del sistema dei parchi che, per qualcuno forse distratto, vi invito a percorrere, sono frequentatissimi dei nostri e vostri elettori ogni momento libero che hanno rispetto ai lavori, perché ti consente di uscire dai ritmi, dalla frenesia della città metropolitana e trovare dei luoghi dove si possa anche vivere meglio con i bambini, andare in bicicletta, pista ciclabile. E questo Parco Agricolo della Piana non va confuso con l'ex parco all'interno di Sesto Fiorentino, che una cosa molto più piccola, qui si tratta di un parco di dimensioni enormi. Io ho avuto la fortuna la soddisfazione, quando ho fatto sindaco a 33 anni a Signa, luogo dove vivo e risiedo da sempre, di fare delle piccole piantumazioni in alcune parti della città. Mi fa piacere dopo vent’anni vedere come questi piccoli alberi hanno veramente arricchito dando ombra, aria, dando soddisfazione alle persone che frequentano queste cose. Quindi ci rendiamo conto 4.260 piantumazioni che risorsa enorme, favoriamola, favoriamola, acceleriamole queste delibere.

PRESIDENTE: La parola al Presidente Fattori.

FATTORI: Grazie Presidente. Io ribadisco velocemente ciò che ho detto già in Commissione votando a favore. Naturalmente la tentazione di dare una lettura, per così dire, smaliziata di questo atto e di ciò che ci può star dietro è forte, per un verso una sorta di compensazione preventiva per un aeroporto che si vuol fare a tutti i costi, per un altro verso un'iniziativa diciamo di tipo elettorale dato che a Sesto Fiorentino si va a votare e la situazione di Sesto la conosciamo tutti, è quella di una maggioranza che si è spaccata e quindi una situazione particolarmente difficile. Queste interpretazioni probabilmente contengono una buona dose di verità, tuttavia come Sì Toscana a Sinistra daremo un voto favorevole perché diamo un voto nel merito e perché nel merito siamo assolutamente a favore della piantumazione di alberi, pensiamo che serva sempre più verde, a maggior ragione sempre più verde della piana fiorentina. Per dirla in maniera netta: il Parco Agricolo della Piana è un'opera molto importante, è un'opera meritoria, e in sé e per sé il Parco Agricolo della Piana deve essere realizzato.
Io ad oggi non la leggo come un’opera di compensazione perché la lotta sull’aeroporto è ancora aperta e data la situazione delle carte e cosa sta accadendo al Ministero io sono convinto che abbia molti più ostacoli di quanto qualcuno non ritenga anche probabilmente in quest'aula. Il Parco Agricolo della Piana quindi va realizzato in quanto tale. Ripeto non sono non è un'opera di compensazione ma quello che io penso è che proprio il Parco Agricolo della Piana sia in contraddizione con la nuova pista aeroportuale. Cioè proprio la realizzazione del Parco Agricolo della Piana e intendere la piana programmando in quella direzione, di fatto è in contrasto con l'opera aeroportuale ad oggi prevista. Quindi, come dire, valutando nel merito in sé per sé l'importanza in realtà del verde e quindi di andare a piantumare alberi non possiamo altro che votare a favore di questa proposta.

PRESIDENTE: La parola al consigliere Alberti.

ALBERTI: Grazie Presidente. Per dichiarazione di voto, per confermare il voto di astensione e proprio perché siamo a favore della creazione di aree verdi, siamo a favore delle piantumazioni ma non ci convince il percorso che ha portato questa proposta di legge, nostro voto appunto è di astensione. Come si dice spesso in fuori in politica, non è farina del mio sacco, era fare farina del sacco di un politico che ha fatto politica anni fa, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Confermo il tenore dell'intervento che ho fatto prima: secondo noi è una proposta di legge elettorale. Confermo il voto di astensione.

PRESIDENTE: La parola al consigliere Quartini.

QUARTINI: Grazie Presidente. Ovviamente non si può essere contrari alle piantumazione, ci mancherebbe altro. Un movimento che nasce proprio sullo spirito ecologico, sui rifiuti zero, sull'ecologia eccetera, non può essere contrario alla piantumazione. Il punto è questo: che in questo momento preciso, non tanto per gli aspetti elettorali che possono essere visti come propaganda, ma c'interessa meno, perché c'interessano di più i contenuti, in questo momento la sensazione è proprio quella che noi si cerchi di rimediare a un sistema che voi stessi per primi anche nelle ultime settimane avete provato a venderci come aria pulita quella della piana e poi allo stesso tempo per ripulirla meglio si produce, si propone la piantumazione. Però il punto è pochino questo: noi si cerca di mitigare o di rimediare a un ulteriore aggiunta di inquinanti e di veleni all'interno della piana che saranno prodotti dall’inceneritore e dal nuovo aeroporto. Questa è una cosa che da un punto di vista squisitamente di giustizia, di equità, secondo noi come minimo, è stata questa la proposta nostra, come minimo dovremo condividerla, almeno in termini di costi, con una metà che la paghi Toscana Aeroporti e una metà che la paghino i cittadini, perché già Toscana Aeroporti per metà è già pagata dai cittadini tra l'altro. Quindi i cittadini pagano 2 volte in questo caso: pagano la mitigazione, pagano la piantumazione e pagano anche Toscana Aeroporti. A me sembra che si stiano prendendo in giro i cittadini. Per questo si sta cercando di proporre una sorta di emendamento a questa vostra proposta di dire: almeno in maniera equa dividiamo le spese per la piantumazione. Questo è il senso. Quindi non si vota contro la piantumazione ma come modello per cui i cittadini debbano pagare anche danni che fa a loro il privato. È una cosa inconcepibile da questo punto di vista, è veramente grave. Quindi chiaramente se una mediazione da questo punto di vista è possibile rispetto chi deve pagare, e ci sembra già di fare tanto proponendo la metà rispetto a chi avvelena, ci sembra di far tanto proponendo la metà,- se si accetta una mediazione in questo senso per cui quei 4 milioni diventano 2.130.000 euro per la Regione Toscana e 2.130.000 euro per Toscana Aeroporti allora votiamo a favore, se no ci toccherà astenerci; votare contrari a una piantumazione chiaramente non ci riesce, è più forte di noi, ci mancherebbe. Però oggettivamente sarebbe questo il segnale: provate a vedere se è accoglibile, se è accettabile, perché ci sembra una cosa assolutamente ragionevole e irrazionale e ingiusta che i cittadini debbano pagare 2 volte essendo avvelenati. E’ una cosa incredibile.

PRESIDENTE: Bene, si mette in votazione, non essendo pervenuto nessun tipo di emendamento all’Ufficio di Presidenza, la proposta di legge numero 83 che sono 2 articoli. Si mette in votazione l'articolo 1: contributi per gli interventi di piantumazione della piana fiorentina. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?

- Il Consiglio approva -

PRESIDENTE: Articolo 2, entrata in vigore. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?

- Il Consiglio approva -

PRESIDENTE: Si mette in votazione il preambolo. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?

- Il Consiglio approva -

PRESIDENTE: Si mette in votazione il testo complessivo della legge con votazione elettronica. Si procede alla votazione. Votazione chiusa. Si prenda il voto della consigliera Meucci. Non c’è la connessione. Se vi fidate: presenti 26, votanti 18, favorevoli 18, contrari zero, astenuti 8; la proposta di legge numero 83 è approvata.

- Il Consiglio approva -

Ambito territoriale di caccia (ATC) Massa Carrara. Nomina del revisore unico (Proposta di deliberazione n. 32 divenuta deliberazione n. 36/2016)

PRESIDENTE: Gli atti collegati alla Quarta Commissione sono esauriti. Ringraziamo il Presidente per aver illustrato a tutta l'aula gli atti relativi alla commissione numero 4. Si passa ora agli atti di competenza della Seconda Commissione con la proposta di delibera numero 32: ambito territoriale di caccia, nomina del revisore unico. Abbiamo il nome, è Perfetti Claudio.
Non vedo iscritti si mette in votazione la proposta, se possiamo azzerare, la parola alla consigliera Galletti.

GALLETTI: Molto brevemente per dare la motivazione alle nostro voto contrario a questa proposta di deliberazione e alle due successive. Il principio è sempre lo stesso: vengono presentati di nominativi che sono in qualche modo scelti tra le fila di coloro che risultano essere probabilmente di fiducia del partito di maggioranza e di questo Consiglio; la stessa procedura è stata seguita anche precedentemente, quindi questa mia dichiarazione rispecchia esattamente quelle precedenti. Noi insistiamo a dire che le auto candidature devono essere quelle a dover essere vagliate prima di tutto e a dover prevalere quelle che, ad avviso di tutto il gruppo, di tutta la Commissione, sono le persone più valide e possibilmente non legate con qualunque tipo di intreccio a quelle che sono state o sono le vicende politiche o i legami politici all'interno della Regione, delle province, dei comuni e delle amministrazioni in generale. Questo è il motivo per cui voteremo contrari ad entrambe le proposte di legge numero 32, 101 e 98.

PRESIDENTE: La parola al consigliere Salvini.

SALVINI: Grazie Presidente. Il nostro voto contrario ha un'altra motivazione: poiché le ATC, gli ambiti territoriali, hanno fatto sì che nel mese di gennaio si dovesse ricorrere a una legge straordinaria per un forte squilibrio ambientale, riteniamo che sia sbagliato continuare a far gestire il territorio allo stesso ente che ha creato lo squilibrio, che ha fatto scaturire la legge straordinaria. Pertanto si vota contrario perché queste ATC dovrebbero avere un organo di controllo, un organo di controllo che sia un controllo dell'opposizione. Noi sappiamo che nelle ATC il consiglio di amministrazione è eletto dalla maggioranza, l’opposizione non ha nessuna voce in capitolo né per controllare né per opporsi. Ecco il motivo per il quale noi diciamo che questo metodo di votazione secondo noi non è corretto e non rispetta nemmeno i dettati costituzionali. Perché la Costituzione dice che la maggioranza deve amministrare, ma dice anche che l'opposizione deve controllare. Se ci mettete in condizione di non poter controllare non vedo come si possa sostenere un'amministrazione che ha creato dei forti squilibri in tutto l'ambiente della Toscana. Pertanto votiamo contro. Grazie.

PRESIDENTE: Grazie consigliere Salvini. Si mette ora in votazione la nomina del revisore unico. Il nome è Perfetti Claudio. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? La proposta è approvata. In bocca al lupo a Perfetti Claudio.

- Il Consiglio approva -

Fondazione Teatro Metastasio di Prato. Collegio dei revisori dei conti. Designazione di un componente effettivo e di un componente supplente (Proposta di deliberazione n. 98 divenuta deliberazione n. 37/2016)

PRESIDENTE: Si procede con la proposta di deliberazione numero 98: Fondazione Teatro Metastasio di Prato, il Collegio dei revisori dei conti e designazione di un componente effettivo e di un componente supplente. I nomi che sono portati sono Vignaroli Daniele e Cognetti Paolo. Non vedo iscritti, si mette in votazione la proposta di deliberazione 98. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? La proposta è approvata. In bocca al lupo a Vignaroli e Cognetti.

- Il Consiglio approva -

Parere ai sensi dell’articolo 11, comma 5, dello Statuto. Agenzia di promozione economica della Toscana (APET) -Toscana promozione. Bilancio preventivo per l’anno 2015 (Proposta di deliberazione n. 105 divenuta deliberazione n.38/2016)

PRESIDENTE: Si passa ora alla proposta di deliberazione numero 105: “Approvazione bilancio preventivo 2005 di APET”. Non abbiamo espressione di parere della Commissione. Ci sono interventi prima di mettere in votazione? La parola alla consigliera Galletti.

GALLETTI: Grazie Presidente. Come era già stato sottolineato in Seconda Commissione questa proposta di deliberazione arriva in maniera direi più che tardiva perché consideriamo che si tratta del bilancio preventivo 2015. Era stato sottolineato anche dal Presidente della Seconda Commissione, e da quello che ho rilevato anche guardando altri atti purtroppo non è un caso unico, è qualcosa che si è ripetuto in passato altre volte e come il presidente Anselmi ha auspicato non si dovrà mai più ripetere, perché a mio avviso questa è una cosa piuttosto grave. Si tratta di un bilancio preventivo di quelle che sono delle ipotesi di spesa che vengono approvate quando tutto è già stato fatto. Quindi tutte le competenze in materia di controllo e di monitoraggio che dovrebbero essere una delle prerogative principali delle commissioni vengono meno in questo caso. Quindi veramente quello che ravviso è qualcosa di grave, tanto più che erano state presentate dal Collegio dei revisori dei conti alcune criticità, una di queste era stata quella del mancato contributo di Unioncamere ad APET. Questo ha fatto sì che slittasse, è stato uno dei motivi principali per cui è slittata l’approvazione del bilancio preventivo, però dobbiamo dire che la Regione Toscana ha erogato poi al posto, in sostituzione di Unioncamere, questo contributo al luglio del 2015, quindi quando già l'attuale Consiglio era insediato, e nonostante questo sono passati ancora dei mesi. Quindi da luglio del 2015 adesso che siamo a marzo 2016. Quindi da questo punto di vista auspichiamo che un ritardo simile non debba avvenire mai più e per questa ragione, soprattutto per la grave irregolarità di questa filiera che c'è stata a livello di Commissione e di Consiglio dichiaro che il Movimento 5 Stelle si asterrà e non parteciperà a questo voto.

PRESIDENTE: La parola al consigliere Salvini.

SALVINI: Grazie Presidente. Questo ente si propone di promuovere la Toscana nel mondo. È un gesto nobile, è una proposta nobile, anzi direi molto buona. La Toscana ha delle città d'arte, ha un sacco di eccellenze, quindi proporla nel mondo significa avere dei ritorni molto importanti e molto interessanti. Però c'è una contropartita. C'è l'altra faccia della medaglia. L'altra faccia della medaglia è questa: la Toscana in questo momento fa una buona accoglienza di tutta questa massa di turisti che viene a visitarci? Siamo noi come Toscana così attrattivi verso il turismo internazionale, tale da poterlo incrementare anno per anno? No, non è così. Noi facciamo acqua da tutte le parti: a livello di sicurezza in particolar modo ma anche dell'accoglienza in particolar modo. Queste sono le ragioni per le quali non si riesce a crescere. Quindi il bilancio della APET, come ripeto noi abbiamo votato contro in Seconda Commissione, anche perché è un bilancio che ci mette di fronte a un fatto compiuto: è del 2015 quindi non è che possiamo incidere più di tanto. Ma diciamo di più, diciamo che questo modo di gestire una struttura strategica come il turismo, un filone strategico, perché noi abbiamo puntato su tre filoni: sull’artigianato, sul rilanciare l'artigianato, su rilanciare l'agroalimentare e fare il cavallo di battaglia il turismo, con le nostre città d'arte, con il nostro territorio. Bene noi dobbiamo tutelare o quantomeno controllare bene e rendere appetibile la nostra regione se vogliamo incrementare, se vogliamo riacquistare quelle fette di mercato rispetto alla Francia, rispetto alla Spagna che abbiamo perso. E non mi sembra tutt'oggi, dopo nove mesi di amministrazione che si riesce ad andare in quella direzione. Pertanto votiamo contro. Grazie.

PRESIDENTE: Grazie consigliere Salvini. La parola al presidente Anselmi.

ANSELMI: Grazie. Noi abbiamo pensato di non sottoporre all'approvazione della Commissione un bilancio preventivo relativo a un esercizio già concluso. Sembrava un gesto di elementare correttezza e abbiamo sottoposto, dico abbiamo come Presidenza e credo anche con l'accordo dell'Ufficio di Presidenza per quel che mi ricordo, in Commissione una comunicazione, che abbiamo inviato, dove sostanzialmente facciamo emergere due questioni: la prima quella che ho testé calcato e cioè l'invito alla Giunta a ricorrere alla procedura di invio automatico all'Aula per gli atti per i quali sia decorso il termine per l'approvazione, proprio perché non volevamo pronunciarci; il secondo è l’inviato a riallineare i bilanci di APET con la tempistica, con una tempistica scandita tra l'altro nella legge di riforma. Anzi c’è già in Commissione il piano strategico che annualmente dobbiamo valutare e approvare poi in aula come atto di indirizzo, proprio perché la legge recente di riforma porta quella scansione. Nello stesso tempo annuncio il voto favorevole sul documento perché nel frattempo lo scorrere dei bilanci ha avuto il sull'iter, la sua consecutio in Commissione, per cui il bilancio consuntivo è stato licenziato ed è corretto amministrativamente dare continuità e, come dire, tra l'altro il 2015 è l'anno nel quale questo Consiglio s'è insediato per cui anche parzialmente mi sembra corretto nei confronti della Giunta che l'ha inviato all'Aula esprimere il nostro parere favorevole. Naturalmente anche noi abbiamo avvertito la necessità di riallineare APET, di ispirare l’attività di APET a quelle che sono le linee di indirizzo che presiedono e hanno presieduto alla legge di riforma dell’agenzia. Quindi questa nuova fase di conduzione di APET abbisogna di un reset a partire dalla tempestività di presentazione all'Aula dei documenti contabili per l'esercizio della nostra funzione.

PRESIDENTE: Grazie presidente Anselmi. Con le considerazioni del Presidente che se non ricordo male, come ricordava il presidente sono considerazioni di tutto l'Ufficio di Presidenza e della Commissione, mettiamo in votazione la proposta di deliberazione numero 105. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? La proposta è approvata.

- Il Consiglio approva -

Istituto degli Innocenti di Firenze. Consiglio di amministrazione. Sostituzione di un componente (Proposta di deliberazione n. 93 divenuta deliberazione n. 39/2016)

PRESIDENTE: Passiamo agli atti di competenza della Terza Commissione, sanità e politiche sociali. Abbiamo la proposta di deliberazione numero 93: “Istituto degli Innocenti di Firenze, consiglio di amministrazione con la sostituzione di un componente”. Il componente scelto dal consiglio che viene proposto è il signor Mariani Alessandro. Si mette in votazione la proposta di deliberazione. La parola alla consigliera Galletti.

GALLETTI: Grazie Presidente, al netto di quanto precedentemente affermato riguardo le nomine c’è da aggiungere qualcosa in merito a questa nomina. Il 23 marzo noi abbiamo presentato, protocollato la nostra prima interrogazione riguardo tutto quello che, come molti di voi avranno potuto leggere sui giornali, si presenta come un nuovo piccolo scandalo, piccolo o grande poi lo vedremo, perché ci sono due procedure in corso è attualmente la Guardia di Finanza è ogni giorno all'interno dell'Istituto degli Innocenti, e avevamo sollevato tra le varie problematiche afferenti all'Istituto degli Innocenti che erano state prese delle decisioni in assenza appunto di un membro del consiglio. Tutto questo appunto, la nostra domanda veniva protocollata il 23 marzo, con un tempismo abbastanza sorprendente il 7 aprile, questo perché nel 2005 si era dimessa se non ricordo male la persona, il 7 aprile arriva in Terza Commissione il nominativo. Pronto per la sostituzione.
Questo qui solo per sottolineare quello che secondo noi sono, questo naturalmente al netto, come dicevo prima, di quelle considerazioni che abbiamo fatto, delle pratiche anche a livello di nomine che ci lasciano spesso perplessi e che, probabilmente, visto le faccende, quello che sta avvenendo a livello di appalti e molte altre cose a livello dell’Istituto degli Innocenti, probabilmente verrà preso anche in esame dagli organi inquirenti. In ogni caso il nostro voto a riguardo della persona che è stata nominata resta contrario.

Presidenza del Presidente Eugenio Giani.

PRESIDENTE: Dottoressa Galletti, il fatto che si regolarizzi la situazione per cui in un consiglio di amministrazione manca un componente e il nome che viene proposto è quello di uno dei più considerati docenti ordinari di Scienza della Formazione dell'Università di Firenze, con un profilo curricolare di pagine e pagine di pubblicazioni e competenze su tutto questo mi sembra vada nel senso della buona amministrazione. Bene comunque procediamo a voto della delibera. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? La delibera è approvata.

- Il Consiglio approva -

Mozione dei consiglieri Quartini, Cantone, Galletti, Giannarelli, Bianchi: Mantenimento presidio ospedaliero di Portoferraio e potenziamento della continuità territoriale dell'arcipelago toscano (Mozione n. 132 – testo sostitutivo)

PRESIDENTE: Adesso procediamo con le mozioni. La prima riguarda sempre il mantenimento del presidio ospedaliero di Portoferraio e potenziamento della continuità territoriale dell'Arcipelago toscano. Ci sono iscritti a parlare? Quartini.

QUARTINI: Grazie Presidente. Faccio un ultimo appello, un ultimo tentativo di riconsiderare il voto negativo espresso dalla Commissione rispetto a questa mozione. È un tentativo che mi rendo conto probabilmente finirà di nuovo nel nulla. Io credo che la voce dei cittadini elbani meriti particolare attenzione. Siamo in un'isola, siamo in una situazione in cui per le condizioni meteo avverse può succedere per giorni e giorni che non si possano soccorrere questi cittadini in maniera adeguata, chiediamo con questa mozione che venga mantenuto all'interno dell'Isola d'Elba un presidio ospedaliero di base, chiediamo che venga potenziato questo servizio ospedaliero. Non mi dilungo perché la conosciamo già questa mozione, era stata presentata qualche mese fa all'interno di quest'aula, siccome sarebbe stata bocciata è stato suggerito di rinviarla in Commissione, in Commissione ne abbiamo parlato mi sembra per tre commissioni consecutive, perché effettivamente c'era una certa sensibilità anche da parte del gruppo di maggioranza di provare a vedere se con la Giunta che doveva definire alcuni piani di zona c'era la possibilità di essere coerenti, noi abbiamo sostenuto che in realtà è il Consiglio che dovrebbe dare gli indirizzi alla Giunta, dovrebbe essere il Consiglio a condizionare la Giunta e non viceversa. Quindi questo era il senso della nostra insistenza su questa mozione. Voglio ricordare che all'Elba si passa da circa 2, 2/3 posti letto per 1000 abitanti d'inverno, a 0,1 posto letto per 1000 abitanti d’estate. Perché si va da 30.000 residenti a 600.000 presenze all’interno dell’Isola d’Elba. Voglio ricordare che questo livello di sensibilità, almeno in termini di dichiarazioni di intenti, la maggioranza l’ha voluto ribadire che nella legge 84 sulle zone disagiate, di fare attenzione. E se non si fa attenzione all'Elba a chi si deve fare attenzione? In un contesto così difficile da assistere, da curare, no noi si tende - noi speriamo di no, vedremo quando si vota - noi si tende, almeno in Commissione si è teso a votare contro questa mozione. Guardate che questa attenzione all’Elba, se noi riuscissimo a farla passare questa mozione, sarebbe coerente con tutto ciò che questo Consiglio Regionale ha fatto in passato, perché lo suggeriva anche nella PSSIR del 2013 - 2015 di mantenere il presidio ospedaliero di base e di dare adeguata assistenza ai cittadini dell'Elba.
Quindi non è che noi facciamo una proposta che è incoerente con la politica sanitaria a quei livelli fatta da questa Regione. E voglio ricordare che lo stesso decreto Balduzzi suggerisce la deroga in questi casi, e quindi non siamo fuori da nessun tipo di linea di indirizzo né da nessun tipo di legge, è una cosa che si può fare. Quindi è davvero in questo caso col cuore che provo a dirvi: proviamo veramente a salvaguardare questi cittadini. Vi assumereste una responsabilità enorme nel caso in cui bocciaste questa mozione, perché se per caso avviene qualcosa di drammatico all'Isola, l'Isola non sarebbe attrezzata per assistere in maniera adeguata i propri cittadini che sarebbero considerati non cittadini di serie B ma addirittura cittadini di serie Z.

PRESIDENTE: La parola alla consigliera Elisa Montemagni.

MONTEMAGNI: Grazie Presidente. Noi abbiamo raccolto il vostro appello e siamo d'accordo con voi: l'Isola d'Elba mi auguro e penso che tutti noi siamo stati all'Isola d'Elba visto che l'isola è una delle isole più belle che abbiamo in Toscana. È un'isola che è prettamente turistica, l'estate si riempie di gente. Quindi l'ospedale che c'è ora già fatica, perché poi fatica già così com'è, e lo spiegava bene prima il collega Quartini, eventualmente avrebbe bisogno di risorse in più, non certo di essere chiuso. Ma mettetevi nei panni di chi abita all'Isola d'Elba, sa foste un elbano, sareste tranquilli in una condizione in cui potreste rischiare di rimanere senza ospedale o di vedere depotenziato il vostro ospedale? Ma io penso di no. Dal punto di vista turistico se siete un cittadino che decide di andare all’Isola d’Elba, metto caso, per esempio sono una ragazza e sono incinta, decido di andare a fare vacanza all'Isola d'Elba, ci vado volentieri se sono incinta? No! Quindi, voglio dire, di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di salvaguardare i cittadini e anche il turismo dell'isola d'Elba. Anche il turismo.
Quindi l'appello che ho fatto prima Quartini lo voglio riproporre io e lo faccio doppio: ragionate e mettetevi nei panni di questi cittadini per favore, perché qui non è un discorso di colore politico o di centrosinistra o centrodestra, questo è un discorso di buonsenso, perché ogni tanto bisognerebbe immedesimarci nelle persone che abitano in un luogo.

PRESIDENTE: La parola al consigliere Sarti, prego.

SARTI: Non posso che unirmi a questo coro di invito al PD a votare a favore di questo intervento, perché in effetti se andiamo a vedere, è descritto benissimo nella mozione del Cinque Stelle la situazione elbana e credo che al di là di ogni idea che si possa avere di ristrutturazione sanitaria non credo che questo debba prevedere di lasciare una zona così a rischio di dattiloscopica, a rischio di crisi senza un presidio ospedaliero valido che peraltro era stato declassato; quindi oltretutto andrebbe anzi ripotenziato, altro che declassato. Sinceramente non vedo nemmeno il perché sia stata bocciata questa mozione. È vero che si deve fare una ristrutturazione degli sprechi, che dobbiamo vedere di eliminare i doppioni, che dobbiamo vedere in tutti i modi di fare i conti con i pochi soldi che abbiamo per gestire questa sanità, però questo non è un modo per risparmiare; questo è un modo per mettere in crisi un territorio che forse ha poca forza e allora partiamo da lì a metterlo in crisi. Insomma cerchiamo di difenderlo questo territorio anche se magari non ci sono stati appelli particolari su commissioni o sul PD. Noi crediamo che si debba fino a un appello accorato come ha fatto il consigliere Quartini.

PRESIDENTE: La parola al consigliere Anselmi.

ANSELMI: Sì. Io non interverrò semplicemente perché i miei genitori, i miei nonni sono nati all’Isola d’Elba e salutando mia cugina ieri sera, prima di ripartire, settimanalmente, massimo bi-settimanalmente sono lì, mi limiterò ad affermare che circa la sensibilità rispetto al territorio e alla popolazione urbana ho la tendenza a non ricevere lezioni da chicchessia. Poi non so se questo sia un atteggiamento da serie A o da serie Z, mi accontento di una posizione intermedia e mi accontento anche di collocarmi su una tutela che sia persino superiore rispetto a quella che ci si accontenta di esprimere come livello ospedaliero di base.
In realtà noi dobbiamo lavorare sull’Elba con un approccio ancora più raffinato che non si attesta semplicemente nella nomenclatura delle sigle contenute nei provvedimenti di legge che hanno anche una loro aridità; proprio perché quello è un territorio speciale che le sue specificità insulari ma che aggiunge alla specificità insulare questa escursione dal punto di vista della sua fruizione che lo espone ad una tensione, che da un lato è giusto che inviti la programmazione, chi si occupa della programmazione, ad uso corretto ed appropriato delle risorse, perché se noi tarassimo... Scoccia dirlo me in quest’aula a professionisti, ma se noi tarassimo le risorse sulla base del dimensionamento estivo non credo che renderemmo un servizio utile alla collettività Toscana.
Invece lo renderemo utile alla comunità elbana se noi tarassimo, approntassimo una saldatura tra le specificità insulari, ivi compresa la questione trasportistica e la continuità territoriale, che è stata correttamente posta e sulla quale peraltro proprio l’assessore Ceccarelli ha ben rendicontato nell’osservatorio per la continuità territoriale dell’Arcipelago lo scorso 25 febbraio a Piombino; se approntassimo un sistema che coniuga la necessità di assicurare una protezione sociale sulla emergenza-urgenza al meglio sui 12 mesi, emblematicamente nelle circostanze nelle quali il mare non è attraversabile, ovviamente questo riguarda il trasporto via aerea in alcune circostanze nelle quali questo si rivela necessario, e coniugassimo dunque una programmazione appropriata sull’emergenza-urgenza con la stabilizzazione di alcuni servizi sulla medicina e sull'area chirurgica ben dimensionati e soprattutto - attenzione, perché su questo c'è un salto culturale che credo si debba strutturalmente fare - sulla preparazione delle equipe che mettono le mani sulle persone. Questo riguardano non solo l'Elba ma tutti i territori nei quali i volumi non sono consistenti. Ed è un tema di programmazione sanitaria. Noi abbiamo proposto la rotazione delle equipe fra l'ospedale insulare e gli ospedali dell'area, dell'ambito livornese, devo dire che questa scuola di pensiero sull'isola, bisogna dirlo, non ha, non trova una un'unanimità di consenso, non la trova senz'altro in coloro che hanno ispirato larga parte della mozione che è stata qui sottoposta. Ed è una questa delle ragioni per le quali noi voteremo contro, non certo per ragioni ideologiche ma perché ravvediamo lì una strumen... Tendenzialmente io taccio quando parlano gli altri, tendenzialmente, una volta sola con Donzelli, quando parlano gli altri. Chiederei che si facesse lo stesso.
Ma questo è solo uno degli argomenti che noi adduciamo. In quella mozione c'è scritto che la Regione Toscana sta demolendo la sanità elbana. Sarebbe sufficiente questa alinea per suscitare il nostro voto contrario.
In realtà voi sapete perfettamente che con l'assessore Saccardi e con ripetuti interventi, tra i quali l’appostamento di una zona ristretto autonoma, l'unica nel contesto regionale, sul territorio elbano, noi vogliamo dare un passo nuovo alle politiche sociosanitarie e sanitarie su quel territorio. Naturalmente non lo dico in termini esclusivamente come rappresentante di collegio che annovera quel territorio ma lo dico esattamente perché credo che lì si debba fare un lavoro che abbia anche una sua sperimentalità, e che non è definibile all'interno delle nomenclature di legge. Per cui un ospedale di base probabilmente non esaurisce quello che serve all'Elba, proprio perché lì è necessaria una programmazione tagliata specificamente su quel territorio, che dimensioni bene i servizi, li elasticizzi, e affronti anche strutturalmente un altro problema che è la permanenza del personale infermieristico che fugge, e tende a stare poco sull'isola, così creando dei problemi di continuità e di servizio. Noi abbiamo chiesto all'assessorato, e arrivano risposte positive, che nei concorsi sia inserito l'obbligo dell'accettazione della destinazione elbana e una permanenza minima di 3 anni sull'isola. Naturalmente questo con gli obiettivi che sono facilmente comprensibili. Perché uno dei temi drammatici dei servizi là è il continuo turn-over del personale e spesso la difficoltà a rimpiazzarlo. Su una cosa siamo d'accordo: che in quell'ospedale, che abbisogna di grande attenzione, ci sono i lavori sul pronto soccorso, sull'area per la nuova camera iperbarica che seguirà, risorse già stanziate, c’è un personale che per larghissima parte lavora con una dedizione aggiuntiva, che è sottoposto a stress, soprattutto nei mesi estivi, penso al pronto soccorso, di particolare rilevanza: nei mesi di luglio e di agosto la situazione diventa esplosiva, ma esattamente per questo noi usiamo questo tipo di approccio. Io mi limito a ringraziare i colleghi per aver posto il problema ma a mio giudizio è stato fatto anche per la tempistica.
Cioè nei giorni immediatamente successivi alla formalizzazione della zona distretto con un atteggiamento, come dire, spendono un aggettivo che in questi tempi viene usato rarissimamente, demagogico e strumentale.
E per questo diciamo no.

PRESIDENTE: Bene. Consigliere Andrea Quartini, a lei la parola.

QUARTINI: Solo come dichiarazione di voto e anche per onor del vero: in realtà la mozione mi è sembrata assolutamente sobria perché non si parla assolutamente nella mozione di demolizione della sanità. C’è solo un pezzettino, lo leggo giusto per onore della verità: “Che nel 2014 il Consiglio Regionale ignorò nella sua maggioranza, nonostante l'eco sui media, la logica richiesta dell'opposizione di considerare l'ospedale di Portoferraio almeno quale presidio ospedaliero di base, regredendolo a presidio ospedaliero di prossimità”. Solo questa frase, che poi corrisponde al vero, “Demolirebbe” evidentemente la sanità elbana. Non mi sembra sinceramente. Tutto il resta è un riferimento a piani socio sanitari integrati della Regione Toscana che invece volevano qualificarla all'Isola d'Elba. Tutto il resto è legato proprio addirittura a dar valore alle politiche che dell'Isola d'Elba sono state fatte. Quindi in questo senso chiaramente invito di nuovo a votare favorevolmente, a considerare che nella mozione, io non mi ci sono soffermato, in realtà almeno i dati di traffico passeggeri dell'Isola d'Elba nell'anno 2013 parlavano di almeno 90.000 presenze al giorno solo come traffico passeggeri, e quindi si arrivava fino a 658.000 presenze nel mese di agosto, il che vuol dire che la parte turistica che è proprio prevista nel decreto Balduzzi per le deroghe rispetto a queste situazioni, è la parte che dovrebbe essere anche un valore aggiunto rispetto alle scelte che si fanno. Perché effettivamente c'è il rischio anche che si vada a impoverire la possibilità di afflusso turistico all’Elba se i turisti che mediamente secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità durante le fasi estive rischiano di ammirarsi di più, non in maniera grave per fortuna, proprio perché sottoposti a ritmi di vita diversi rispetto la vita sedentaria di quando non sono, di quando sono al proprio domicilio, al proprio lavoro, è chiaro che si corre questo rischio. E si sa benissimo che i flussi turistici stanno aumentando nei mesi invernali, nei mesi primaverili, nei mesi autunnali. Ma vogliamo dare valore alle nostre comunità o vogliamo soltanto basarci su alcune questioni interne? Interne in termini di risorse e di valutazione solo delle risorse. Allo stesso tempo abbiamo servizi che vanno sicuramente qualificati. Io spero davvero che nell'ambito della zona distretto dell'Isola d'Elba si qualificano quei servizi che non costringano le persone e le famiglie a muoversi settimanalmente per andare a fare diagnostica o radioterapia o chemioterapia a Piombino, che allora sì che è un costo aggiuntivo per le famiglie, un costo quasi insostenibile. In questo senso chiediamo un potenziamento della sanità elbana, semplicemente per questo. Mi fermo e spero davvero che si cambi idea.

PRESIDENTE: Grazie. La parola al consigliere Claudio Borghi.

BORGHI: Mi scuso con il consigliere Anselmi prima per averlo interrotto, semplicemente trasecolavo un po' perché mi era parso di intendere che l'argomentazione fosse: nell'isola le cose non sono unanimi, questa impostazione non è accolta con favore dagli abitanti dell'Elba, e quindi questi che non accolgono con favore questa impostazione sono gli ispiratori della mozione e quindi noi votiamo contrario. Cosa che anche qui mi sembrava un po' veramente curiosa come idea. Magari l’ho capita male, però in una maniera o nell'altra se c'è della gente che non è contenta, essendo che la gente non è contenta ha dei suoi rappresentanti che possono essere i colleghi del Movimento 5 Stelle, io e de minimis e simili, è giusto che noi portiamo avanti queste istanze. Quindi, la cosa dovrebbe essere normale, mi limito semplicemente a dire che negli esempi esteri che io continuo sempre a pensare che non debbano essere considerati sempre il giusto, ma quando sono giusti vanno considerati come tali, nelle aree insulari ad alta affluenza turistica si pensa a dare delle sovrastrutture sovrabbondanti, in modo tale da poter prevedere l'afflusso turistico e quindi gli abitanti a loro volta ne beneficiano. Quindi c'è una condizione di disagio iniziale che è l'insularità che diventa, grazie proprio al turismo e ai servizi che esso si porta, poi dopo alla fine un beneficio. No, invece mi sembra che sempre in questa ottica del pareggio di bilancio si vada invece a fare i compromessi al ribasso: non ci sono i soldi quindi tagliamo. Dov'è che è più una spesa rispetto agli abitanti? Lì perché è un'isola e quindi li seghiamo. Allora seghiamo la scuola al Giglio, seghiamo l’ospedale all’Elba e così via. Così dovrebbe far riflettere anche il discorso della piantumazione che si è fatto prima. Cioè, uno dice: ma come si fa ad essere contrari alla piantumazione? Eh, perché nel mondo del pareggio di bilancio, che avete voluto voi, non noi, nel mondo del pareggio di bilancio la piantumazione, cioè se io metto una pianta da qualche parte, il costo di quella roba lo devo tirar fuori da un servizio di un altro! Quindi perché io posso mai essere dubbioso sul fatto che in campagna elettorale si facciano le piante a Sesto Fiorentino? Lo sono perché poi dopo la fine questa cosa che cosa fa in un mondo, ripeto, che non abbiamo voluto noi, poi dopo toglie a un altro. Quindi non è che uno dice che ogni volta che c'è qualcuno che propone qualcosa “Come si fa ad essere contrari?” Perché, va beh, allora qua vengo con 50 mozioni dove dico di fare l’eliporto da un'altra parte, la farmacia aggiuntiva, le piante, i rifiuti, il compostaggio, le panchine, i giardini per i bambini, le cose così... poi ogni volta presento l’argomento. Come si fa a essere contrari al giardino per i bambini a Pontassieve? Come si può essere contrari alla scuola in più da un'altra parte? Eh, si può? Si può perché purtroppo le regole sono sbagliate.
Nello specifico all'interno di queste regole cos’è il nostro mestiere, facendo buon viso a cattivo gioco? Dare delle priorità. Ecco, dando delle priorità secondo me l'aspetto della sanità all'Elba, proprio perché non stiamo parlando di questioni di contorno, dovrebbe essere prioritario. Poi, ripeto ognuno, fa le scelte. In questo momento noi stiamo giocando un gioco che non mi piace giocare perché è quello del pareggio di bilancio. All'interno di questo gioco del pareggio di bilancio spetta alla politica fissare delle priorità. L'avevamo annunciato in sede elettorale che questi 300 milioni di euro in meno sul bilancio della sanità si sarebbero sentiti, ci avevano assicurato che realtà tutto sarebbe andato dato addirittura meglio, non mi sembra che sia così. Quindi dal nostro punto di vista ribadiamo il voto favorevole alla mozione.

PRESIDENTE: Grazie Borghi. Echeggio da Quartini la richiesta di voto elettronico che è accolta, e quindi si procede al voto con voto elettronico.

(Si procede alla votazione mediante sistema elettronico)

PRESIDENTE: Dichiaro chiusa la votazione. Sono presenti in 30 consiglieri, votano 30 consiglieri; hanno votato a favore 12 consiglieri, contrari 18; la mozione non è approvata.

- Il Consiglio non approva -

Mozione dei consiglieri Sarti, Fattori, in merito al divieto della pratica della contenzione meccanica nei servizi psichiatrici di diagnosi e cura (SPDC) della Regione Toscana (Mozione n. 160)

PRESIDENTE: Adesso la mozione numero 160 presentata dai consiglieri Sarti e Fattori in merito al divieto della pratica della contenzione meccanica negli SPDC della nostra Regione. La parola al consigliere Sarti.

SARTI: Questa mozione è stata discussa in Commissione, è stata poi votata all'unanimità con un piccolo aggiustamento, insomma che... che condividiamo assolutamente. Quindi la illustro brevemente. Questa pratica della contenzione meccanica è qualcosa che pone grandi problemi, non solo dal punto di vista terapeutico ma anche dal punto di vista etico e medico-legale. Insomma è ormai dimostrato che questo tipo di contenimento è dannoso, dannoso per la salute mentale e compromette poi anche tutto il rapporto con il paziente. Quindi certamente è da stigmatizzare. Ma già è stato detto in Regione Toscana, tutti gli ultimi piani sanitari hanno espressamente vietato il ricorso a questa contenzione fisica. Peraltro si pone l'accento anche non solo al divieto tassativo di contenzione fisica, ma anche a una attenzione all'appropriatezza del ricorso alla terapia farmacologica, quindi anche la terapia farmacologica. Per cui a questo punto noi dobbiamo monitorare un po' tutti i servizi psichiatrici di diagnosi e cura, cioè le SPDC perché per esempio nella Regione Toscana ne avevamo alcuni che erano senza costrizione, no restraint come si usa dire, in realtà poi è ripresa la costrizione. Abbiamo segnalazioni anche che questa legge, questa disposizione regionale, viene disattesa regolarmente. Quindi ribadiamo che la Giunta si deve impegnare a provvedere ad emanare di nuovo disposizioni cogenti per le aziende sanitarie per vietare, il divieto è già espresso, questa contenzione meccanica. Naturalmente per far questo bisogna anche rivedere la parte assistenziale, bisogna qualificare gli operatori, bisogna far sì che questi operatori operino in uno stretto legame con il territorio, per cui si può fare a meno anche di tutta questa contenzione anche farmacologica, se mettiamo in crisi gli operatori rischiamo di disattendere questa legge divieto tassativo.
Quindi sono tutti e due gli aspetti: ribadirlo ma anche dare la possibilità agli operatori e ai servizi di ottemperare a questa disposizione. La mozione, vi ripeto, ha trovato parere unanime in tutta la Commissione e quindi spero che possa essere adesso votata da tutto il Consiglio.

PRESIDENTE: La parola al presidente della Commissione Stefano Scaramelli.

SCARAMELLI: Solo per precisare il lavoro svolto in Commissione e per la correttezza della discussione per dichiarare il voto a favore della mozione del gruppo del Partito Democratico, però noi abbiamo tolto il termine tassativo, il testo chi viene in aula è un punto di mediazione e di incontro.
Io tendo a sottolineare le modifiche fatte, condividiamo in linea di principio l'impostazione però il lavoro della Commissione ha voluto fare in modo che poi passasse anche da parte nostra questa mozione, eliminando questa parola che a nostro avviso era eccessiva rispetto al livello di interpretazione, di rigidità dell'interpretazione normativa. Quindi la mozione quella che avete visto agli atti senza la parola “Tassativo”, in tal senso c’è il nostro voto a favore.

PRESIDENTE: La parola al consigliere Tommaso Fattori.

FATTORI: Per dichiarazione di voto questo a questo punto Presidente posso?

PRESIDENTE: Sì, perfetto.

FATTORI: Velocemente solo per dire che siccome avevo sentito una conferenza a cui partecipavamo assieme proprio con il Presidente del Consiglio Regionale, il Presidente Giani, che avevamo concordato anche su un punto di fondo che secondo me ha a che vedere con la questione di oggi, cioè il fatto che in Italia manchi purtroppo il di tortura e che tutti si dovremmo impegnare perché venga previsto il reato di tortura. Questo lo dico perché la questione della contenzione è la sopravvivenza di pratiche manicomiali dopo la chiusura dei manicomi. Alcuni casi sono stati resi noti anche da un film che è stato girato, molto crudo che parte da immagini di una vicenda personale, una persona che è morta proprio per essere stata legata, e che insomma chi abbia visto quel film e quelle immagini si rende conto che abbiamo davanti una vera e propria tortura. Poi i giudici non hanno potuto imputare questo reato perché manca nel nostro codice, però i reati erano altrettanto gravi: sequestro di persona e altro. Quindi questo è per ricordare, secondo me la mozione si inserisce in un contesto più ampio che a quello di cercare di colpire le violazioni dei diritti umani che purtroppo ancora oggi avvengono, avvengono spesso in luoghi in cui le persone si trovano per curarsi, quindi per guarire, per stare bene, e credo che sia quindi utile che ciascuno faccia la sua parte, anche nel nostro Consiglio Regionale faccia la sua parte su questo è anche sulla questione più generale che è quella di spingere il Parlamento a finalmente prevedere il reato di tortura all’interno del nostro codice.

PRESIDENTE: La parola ad Andrea Quartini.

QUARTINI: Grazie Presidente. Credo che si tratti di una questione davvero di civiltà, quindi annuncio il voto favorevole del Movimento 5 Stelle a questa mozione che chiaramente ha in sé anche il valore di richiamare l'appropriatezza, quindi non si tratta chiaramente esclusivamente di intervenire sugli aspetti dei reati penali e dei reati che vengono commessi come sequestro di persona, o come lesioni personali, ma si tratta proprio di richiamare la classe sanitaria a usare l’appropriatezza nei propri interventi. E sappiamo che l’appropriatezza implica, se ben organizzati, quindi c’è un discorso anche naturalmente di persone adeguato, ne abbiamo parlato in Commissione di questo, implica che non c’è assolutamente bisogno in un modello che è virtuoso, di contenzione fisica e anche di contenzione farmacologica quando si parla di inappropriatezza. Quando si parla di appropriatezza allora il farmaco non è contenitivo ma è semplicemente terapeutico. Questo un pochino è il senso. Chiaramente non si interviene con questo modello sui TSO, che comunque possono prevedere il bisogno di contenere davvero la persona perché è a rischio lui stesso o chi gli è vicino. Quindi diciamo è davvero una mozione che va a ridare valore a un senso di civiltà e di tutela dei dritti.

PRESIDENTE: Si vota la mozione. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? La mozione è votata con ampia maggioranza e con alcuni astenuti.

- Il Consiglio approva -

PRESIDENTE: A questo punto passiamo a domani, perché era l’accordo che era stato siglato di chiudere a quest’ora.

La seduta termina alle ore 19:20