Seduta pubblica n. 098 – Mercoledì 13 giugno 2012 – Antimeridiana
Mozione dei consiglieri Romanelli, Bugli, Gambetta Vianna, Brogi, Ciucchi, Del Carlo, Carraresi, Gazzarri, Magnolfi, in merito alla repressione del movimento Falun Gong (Mozione n. 459)
Marco Taradash (Consigliere) Il Popolo della Libertà
PRESIDENTE: Consigliere Taradash.
TARADASH: Penso sarebbe molto utile che tutto il Consiglio regionale votasse tale mozione. Francamente non riesco a capire quali possono essere le obiezioni perché la documentazione internazionale sulle persecuzioni che il governo comunista cinese infligge nei confronti degli oppositori è vastissima e non contestata neppure dal governo cinese che semplicemente si limita a chiedere alle organizzazioni internazionali di farsi i fatti loro ma non risponde sui punti che gli vengono sollevati. Nei confronti della setta o comunque dell'aggregato falun gong si possono contestare determinati aspetti delle denunce, sta di fatto che non esiste nessuna contestazione rispetto anche alle più gravi denunce come quelle che ricordava il consigliere Romanelli, vale a dire alla pratica di espianto delle cornee nei confronti degli esponenti falun gong che vengono condannati e giustiziati sul posto. D'altra parte è notissima la prassi cinese di giustiziare con un colpo di pistola alla tempia o con iniezione letale coloro che non rientrano negli schemi del regime e non capisco perché oggi la consigliera Sgherri preferisca non sottoscrivere una mozione comune, addirittura abbandonando l'aula per non ascoltare le obiezioni che vengono portate. Ho sentito dalla consigliera Sgherri, che sta uscendo dall'aula per non ascoltare questo intervento, semplicemente dire che non aveva ragioni sufficienti per credere alla denuncia portata. Francamente basterebbe frequentare i siti internet delle organizzazioni umanitarie internazionali per trovare abbondanza di prove e sufficienza di documentazione che possa giustificare una mozione che chieda alla Cina il rispetto del minimo dei diritti umani che a tutti devono essere garantiti.